Mara Venier: dopo il flop di ascolti, la Rai prende provvedimenti

Mara Venier
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I bassi ascolti ottenuti con La Porta di Ascolti portano a provvedimenti

Il ritorno di Mara Venier in prima serata con La Porta dei Sogni, il nuovo people show trasmesso il venerdì sera su Rai Uno, non ha dato i frutti sperati alla rete ammiraglia del servizio radiotelevisivo pubblico sul piano degli ascolti.

Non si offenda: i numeri della puntata inaugurale (2.781.000 spettatori pari al 14.4 % di share) non hanno raggiunto le aspettative della simpatica Mara Venier, ma sono pure ben distanti dagli obiettivi centrati dalla prima serata della rete.

Le logiche della tv commerciale impongono necessariamente un occhio di riguardo allo share. Ecco perché, nonostante la trasmissione di Mara Venier porti tanto buon umore e sentimenti positivi, i dirigenti di Viale Mazzini dovevano assumere provvedimenti. E i vertici corrono subito ai ripari, slittando la seconda puntata dal venerdì al sabato, meno caotico nella programmazione.

Lo show campione di ascolti Tu Si Que Vales è andato in archivio. E, favorito dal contagioso clima natalizio, paiono esserci assolutamente i presupposti del riscatto.

Sulle orme di C’è Posta Per Te

Con un comunicato diramato dagli uffici Rai nelle scorse ore, l’azienda ha deciso di spostare La Porta dei Sogni di Mara Venier a sabato 28 dicembre. La motivazione non viene specificata, tuttavia, facendo due più due, pare evidente la natura sperimentale per stabilire se il nuovo format sui sentimenti guidato dalla veneziana possa riscuotere maggiore ascendente presso il pubblico generalista del sabato sera.

Quel giorno Canale 5 manda in onda C’è Posta Per Te di Maria De Filippi, uno spettacolo dalla tante analogie con la nuova esperienza televisiva.

Mara Venier: una macchia da togliere

Lo spostamento de La Porta dei Sogni difficilmente restituirà una sentenza definitiva. Quello del 28 dicembre è un sabato in pieno periodo festività, quando la tv, esattamente come nel periodo estivo, si prende una momentanea pausa.

Oltre alla programmazione più scarna, il discorso vale perché il periodo natalizio esula dal periodo di garanzia; ossia durante il quale le emittenti assicurano agli investitori pubblicitari un rimborso qualora lo share non dovesse rispettare le previsioni.