KontroKultura intervista Alessandro Sperduti

Il giovane attore romano, tra gli interpreti dell'ultimo film di Ermanno Olmi, si racconta al nostro sito

KontroKultura intervista Alessandro Sperduti
KontroKultura intervista Alessandro Sperduti

Abbiamo incontrato Alessandro Sperduti, giovane e talentuoso attore italiano, attualmente nel cast dell’ultimo film di Ermanno Olmi, “Torneranno i prati“, che ci ha parlato delle sue ultime esperienze professionali e dei suoi sogni per il futuro. Vediamo cosa ci ha raccontato.

 

D. Alessandro, sei molto giovane ma hai già un curriculum di tutto rispetto: com’è nata in te la passione per la recitazione?
R. Ho sempre avuto una grande passione per il cinema, sin da piccolo. Mi è stata trasmessa dalla mia famiglia ma, anche se accadeva spesso di andare al cinema, non è mai diventata un’abitudine: la possibilità di vedere ogni volta un film diverso su uno schermo così grande, quindi, era sempre un evento. Facevo spettacoli amatoriali, e anche il teatro mi affascinava, la sua immediatezza, il contatto con il pubblico. Poi la passione si è trasformata in qualcosa di più. Dopo essermi iscritto in una agenzia di spettacolo, ho scoperto i provini, e dopo vari provini sono arrivate la mie prime esperienze importanti sul set con “Il tesoro di Damasco” di José Maria Sanchez e “Il cristallo di rocca” di Maurizio Zaccaro. Avevo 10 anni, era un gioco che mi stava cambiando la vita. Crescendo, poi, ho iniziato a sentire che il gioco aveva delle responsabilità, che avrei dovuto assumermi se avessi voluto continuare. Ho capito che ne avevo bisogno e che la passione era troppo forte, e allora ho deciso di andare avanti.

D. Lo scorso anno hai preso parte, in coppia con l’attrice Camilla Semino Favro, al videoclip del singolo “En e Xanax” di Samuele Bersani, un pezzo molto toccante e profondo: che ricordi hai di quell’esperienza?
R. Abbiamo girato solo due giorni, a Milano, guidati da Niccolò Masazza. Samuele Bersani doveva interpretare la canzone al pianoforte. Poter ascoltare in anteprima dal vivo un brano così poetico, composto da uno dei più grandi cantautori che abbiamo in Italia, è stata una fortuna. Con Camilla, nonostante ci fossimo conosciuti la mattina stessa, è stato facile trovare la complicità giusta per il video, ha grande talento. Un’esperienza intensa, che mi piacerebbe ripetere, perché completa, dato che unisce le mie due passioni principali,  quella per la musica e quella per la recitazione.

D. Sei stato uno dei protagonisti di “Un matrimonio”, la serie che ha visto il ritorno di Pupi Avati ad una regia televisiva: com’è stato lavorare con un maestro di quel calibro?
R. Pupi Avati è un grande regista e una grande persona. Ci accompagnava nelle scene con decisione e allo stesso tempo con delicatezza. Grazie a lui, mi ritrovavo a vivere quel personaggio pienamente, senza filtri. Al provino ero molto emozionato, e quando mi ha scelto per interpretare Angelo, ho urlato dalla felicità. Un grande onore, sia per la possibilità di imparare da lui, sia perché noi attori, in “Un matrimonio”, stavamo interpretando la storia della sua vita.

D. Il 7 novembre è uscito nelle sale cinematografiche il tuo ultimo film, “Torneranno i prati”, diretto dal grandissimo Ermanno Olmi: ci puoi raccontare qualcosa di questo progetto?
R.  In “Torneranno i prati”, il mio personaggio è un giovane tenente aristocratico, che si è preparato alla Prima Guerra Mondiale sui libri delle alte scuole che ha frequentato e che, all’improvviso, si ritrova a dover affrontare una notte di trincea, e a vedere cosa sia realmente la guerra. Nel partecipare agli orrori vissuti da quei soldati, è costretto a rivedere i suoi ideali. E’ un film sul “dolore della guerra” come ha detto lo stesso Ermanno Olmi, un film che ha l’obiettivo di ridare dignità a quei soldati mandati a morire senza avere una spiegazione, che condanna l’insensatezza della guerra e che spero possa ridare importanza al valore umano e far riflettere sia su ciò che è successo 100 anni fa, sia sul nostro presente, in cui si persevera nel commettere errori del genere, anzi forse, se possibile, anche più crudeli. Ho girato 8 settimane ad Asiago, con un cast e una troupe eccezionali, in condizioni atmosferiche estreme, e con il grande onore di lavorare con Ermanno Olmi: un’esperienza di un’intensità unica, in cui si va oltre la recitazione. Con Ermanno non si interpreta solo una battuta, si devono abbandonare le sovrastrutture che un attore si costruisce per entrare nel personaggio: si deve vivere una situazione, un’emozione pura, con semplicità.

D. Tra tutte le scene che ti è capitato di girare nella tua carriera, qual è stata quella che ti ha maggiormente emozionato?
R. Forse la scena di “Un matrimonio” in cui Angelo viene a sapere della morte del nonno. Un momento che mi ha toccato tanto. E poi, la possibilità di interpretare le parole di Ermanno Olmi in una scena del film che non voglio svelare: le emozioni scorrevano libere, come non mi era mai successo prima.

D. Ti piacerebbe, in futuro, prendere nuovamente parte ad uno spettacolo teatrale?
R. Si, molto. La più importante esperienza teatrale che ho vissuto finora è stata con Cristina Comencini in “Est Ovest”. Un viaggio molto formativo, che è stato importante sia per il mio percorso professionale che per quello personale. Completamente diverso dal set, il teatro ti permette di avere un contatto unico e diretto con il pubblico, che reagisce, che in qualche modo interagisce e vive le emozioni con te, in quel momento, e questo si sente quando sei sul palco, in uno scambio che il cinema non può dare.

D. Come ti vedi tra 10 anni?
R.  Non ne ho idea! Diciamo che con questo lavoro non sai mai bene cosa succederà, anche in tempi brevi, e se questo da una parte ti trattiene in una dimensione di incertezza, dall’altra mantiene vivo lo stimolo a metterti sempre in gioco. Ho tanti sogni, che sono lì da quando sono bambino, uno di questi è poter essere in un film di Tim Burton. L’idea che questi sogni non siano mai cambiati, che abbiano la stessa intensità di 20 anni fa, mi dà sicurezza e voglia di migliorare.

 

Nel ringraziare Alessandro Sperduti per la disponibilità accordatami, vi ricordo che, se volete restare sempre aggiornati con i miei articoli di attualità, spettacolo e cucina, potete seguirmi mettendo il vostro like qui.