Un film, una vita, “Senza Lucio”

Era il primo giorno del mese di marzo, era il 2012, era il giorno in cui Lucio Dalla volava in cielo, lasciando un vuoto incolmabile in ogni persona che abbia vissuto, respirato, la sua musica. Ed è forse da quel giorno, o poco più, che nasce un pensiero velato, sottile, di rendere omaggio al grande Lucio, a quelle melodie che hanno arricchito la nostra vita, che continuano a farlo nonostante la sua assenza. Un film, una biografia, ma non dell’artista, bensì dell’uomo, “Senza Lucio“. Il documentario, presentato al Torino film Festival, racconta la storia di Dalla attraverso gli occhi di Marco Alemanno, la persona a lui più vicina negli ultimi quindici anni.

Credo che attraverso la musica di Lucio ciascuno di noi potrebbe fare una piccola autobiografia, quando ha fatto la maturità, quando s’è innamorato, quando ha avuto i figli, quando ha trovato lavoro…”

Il documentario, regia di Mario Sesti, scritto con Massimiliano De Carolis, mostra e porta al suo interno le voci e i volti di chi ha amato la persona, prima dell’artista. Da Charles Aznavour a Paolo Nutini, da John Turturro ai fratelli Taviani, e ancora Isabella Rossellini, il teologo Enzo Bianchi, gli artisti Luigi Ontani e Mimmo Paladino e artisti-amici, Arbore e Stefano Di Battista.

L’idea del film è semplice – spiega il regista – parlare di quanto ci manca una persona, di quanto pesa la sua assenza, abbiamo scelto Alemanno perché ci sembrava il narratore giusto per dirci quello che non possiamo sapere perché non abbiamo visto. Fare un film su Lucio Dalla in cui ci fosse lui che cantava ci sembrava inutile, quella parte la conosciamo bene, ce l’abbiamo a casa. Il movimento che vorremmo fare con lo spettatore è condividere con lui questa sensazione di perdita, una sensazione di dolce rammarico, qualcosa di luttuoso ma tenero, profondo. E magari, dopo aver sentito Toni Servillo, Di Battista, Teardo che rifanno Dalla, andare a casa, mettere un cd a palla e ascoltare Lucio con una pienezza con cui non lo abbiamo mai ascoltato“.

All’interno del film fa da sfondo l’insieme di quei luoghi che appartenevano al grande artista, Lucio Dalla. Quei luoghi nei quali si sentiva a casa, quei luoghi che ha amato come fossero parte della sua anima, della sua musica. Un tutt’uno con il suo cuore. Da Bologna alla Puglia di Manfredonia e delle Tremiti, la Sicilia, l’Etna, Milo. Luoghi, cartoline, che scopriamo grazie agli scatti segreti di Alemanno. Un tesoro che, ora, potrà guardare tutto il mondo, ma con gli occhi di Lucio.

Era una persona con cui si riusciva a stare con grande semplicità e serenità, questo nel film lo racconta bene Piera Degli Esposti che lo conobbe insieme a suo fratello fra i banchi delle elementari e lì nacque un legame che non si interruppe mai. Era una specie di dispensatore naturale di felicità, credo che questo sia un aspetto forte. E poi – continua Sesti – c’è anche una dose esorbitante di talento, sapeva scrivere benissimo, suonava anche musica che non era quella che l’ha reso famoso, aveva una sensibilità artistica particolare, a un certo punto della sua vita ha anche gestito una galleria… Una delle linee di ricerca del documentario era proprio quella di uscire dal rettangolo della musica italiana, per quanto autorevole, ma del quale tutti quelli che hanno lavorato con lui hanno parlato abbondantemente. Volevamo piuttosto evidenziare come questo talento avesse la caratteristica, inconsueta, di rifluire in campi non sempre frequentati dai cantautori“.

Senza Lucio sarà distribuito da I Wonder Pictures tra marzo e febbraio 2015, per il terzo anniversario della morte di un poeta, di un cantante, un artista, un amico.

Con un numero di copie consistente – afferma Sesti – c’è anche l’interesse di una pay tv e una rete della Rai ci ha chiesto la possibilità di acquisirne una riedizione per una messa in onda nei prossimi anni. La prova che Dalla e la sua personalità hanno un destino popolare che era un po’ nell’idea stessa di questo film“.

Un documentario, un film, un modo per conoscere Lucio come molti noi, purtroppo, non l’hanno ma conosciuto e non lo conosceranno mai. I suoi pensieri, il mondo che lo circondava e il suo rapporto con esso, la sua vita, ciò che lo ha reso una persona, quella persona, che non dimenticheremo mai.

Ancora una volta…

Ciao Lucio.

Senza Lucio