Bomba a Foggia nel centro anziani, già oggetto di attentati

Bomba a Foggia nel centro anziani

Bomba a Foggia – Si è salvata la donna delle pulizie che si trovava all’interno dello stabile. L’ordigno è esploso mentre lei era all’interno del centro, che già in passato aveva subito un medesimo atto dinamitardo.

La donna, rimasta miracolosamente illesa ma in stato di shock, è stata condotta dalla volante del 118 intervenuta sul posto al pronto soccorso, per le cure necessarie. L’esplosione è avvenuta davanti all’ingresso del centro “Il Sorriso di Stefano”.

Il centro anziani si trova in via Vincenzo Acquaviva. Si tratta di una zona semicentrale della città di Foggia. L’ordigno ha provocato visibili danni alla struttura esterna del centro, come l’insegna luminosa. Una bomba molto potente era stata posizionata e fatta esplodere, sotto l’auto di Cristian Vigilante, lo scorso 3 gennaio.

La macchina, una Discovery Land Rover non era stata la sola a subire danni, l’esplosione aveva danneggiato anche altre auto parcheggiate nella zona. L’uomo responsabile delle risorse umane della Rsa ‘Il Sorriso’ è un testimone contro la mafia foggiana, in un’inchiesta della Dda.

Questa nuova intimidazione pone l’uomo nel mirino dei clan. Dopo la bomba il Viminale ha decisso di inviare un contingente straordinario di polizia in tutta la provincia.
Giunto sul luogo della bomba con il fratello Luca, il Vigilante ha detto: “È chiaro che questo è un seguito alla bomba della scorsa volta”.

Bomba a Foggia la risposta dello Stato

La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha confermano la volontà dello Stato di contrastare con la massima determinazione ogni forma di criminalità. Un residente di via Vincenzo Acquaviva dove è stata fatta scoppiare la bomba ai piedi della saracinesca ha detto:

Abbiamo sentito un forte boato ed un rumore di vetri rotti, io abito di fronte. Abbiamo sentito un rumore fortissimo poi si sono rotti i vetri della scalinata. A Foggia stiamo in guerra“.

Il sindaco di Foggia, Franco Landella ha detto: “L’attentato di oggi è l’ennesima dimostrazione di una delinquenza e di una criminalità parassitarie e violente spaventate dallo Stato. La mafia ha compreso di essere minoranza nella nostra città e prova ad alzare il tiro e la portata delle sue minacce infami… Lo Stato è più forte del terrore che questi mafiosi sono convinti di poter spargere per le nostre strade. Chi pensa che Foggia sia destinata a piegarsi sbaglia”.