Bologna: uomo avvelenato muore nell’auto. Due amici fermati

Carabinieri
Carabinieri - Immagini di repertorio

Bologna: Vito Balboni è morto nella sua auto, avvelenato. La macchina, con l’uomo deceduto al suo interno, di proprietà della madre dell’uomo, era situata in un aria di parcheggio di Cadriano di Granarolo Emilia. I medici fanno risalire la data del decesso avvenuta per avvelenamento, al 31 ottobre scorso.

Claudio Furlan, 54 anni di Bologna e Rita Di Maio, 49 anni di origini napoletane, sono gli indagati. I due coniugi, secondo i carabinieri. avrebbero avvelenato l’amico di Codigoro, per sottrargli il bancomat, da cui avrebbero in seguito prelevato denaro, circa duemila euro.

Pertanto i due coniugi sono accusati di omicidio preterintenzionale, rapina pluriaggravata e indebito utilizzo di carte di pagamento. La vittima è Vito Balboni, 63 anni, era originario di Ferrara, ma risiedeva da tempo a Bentivoglio (Bologna).

Ci sono voluti sei giorni il perché qualcuno si accorgesse che l’uomo era morto nella sua auto. Secondo quanto riferisce il Resto del Carlino che ha riportato la notizia, la vittima avrebbe passato le sue ultime ore, insieme alla coppia di coniugi ora agli arresti.

In un primo momento le forze dell’ordine avevano pensato a un malore e, a una morte avvenuta per cause naturali. Tuttavia dalle indagini eseguite dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San Lazzaro e della Stazione di Granarolo, all’uomo sarebbero stati somministrati due potenti psicofarmaci, con molta probabilità versati in una bevanda alcolica.

Ad incastrare Claudio Furlan e Rita Di Maio, sono state le immagini provenienti dalle telecamere di sorveglianza sul bancomat. Le immagini, una volta sottoposte al vaglio degli inquirenti hanno evidenzian, che era proprio la coppia, che ripetutamente si recava al bancomat e prelevava il denaro.

Infatti nelle ore successive al decesso di Vito Balboni, al suo bancomat sono stati effettuati una dozzina di prelievi, per un totale di 1900 euro.