In libreria il libro: “Giulio fa cose” scritto dai genitori di Giulio Regeni

Giulio Regeni
Giulio Regeni

Paola e Claudio Regeni chiedono una verità processuale. Da quattro anni lottano per avere verità e giustizia sulla morte del figlio Giulio. Sono stati ospiti domenica 19 gennaio a “Che tempo che fa” per presentare il loro libro: “Giulio fa cose”, edito da Feltrinelli, in libreria dal 23 gennaio. Per parlare del loro figlio, per avere giustizia e verità sulla morte del loro figlio.

Il libro: Giulio fa cose

Il libro raccoglie questi ultimi quattro anni di battaglie dei genitori dello studioso friulano hanno portato avanti per avere verità e giustizia: una verità processuale sulle torture, i depistaggi, i mandanti e gli esecutori, convinti che “su Giulio sono stati violati tutti i diritti umani, compreso il diritto di tutti noi ad avere verità“.

Secondo i genitori di Giulio, gli egiziani avrebbero ucciso cinque innocenti, inventando storie incredibili, falsificando anche i documenti per per proteggere i loro apparati. Tuttavia la Procura di Roma ha individuato e aperto un’inchiesta su cinque funzionari della Nsa, i servizi segreti del Cairo.

Chi era Giulio Regeni

Giulio era nato a Trieste il 15 gennaio 1988. Era cresciuto a Fiumicello, in provincia di Udine, ma presto – ancora minorenne – decise di trasferirsi all’Armand Hammer United World College of the American West (Nuovo Messico – Stati Uniti d’America) e poi nel Regno Unito per continuare i suoi studi.

Giulio vince due volte il premio “Europa e giovani” (2012 e 2013) al concorso internazionale organizzato dall’Istituto regionale studi europei grazie alle sue ricerche e ai suoi approfondimenti sul Medio Oriente.

La scomparsa di Giulio Regeni, 25 gennaio 2016

Quando Giulio, il ricercatore italiano, scomparve era la sera del 25 gennaio del 2016. Erano le 19.41 quando inviò un messaggio alla sua fidanzata, che si trovava in Ucraina. Un messaggio per avvisarla che stava uscendo. Passò poco tempo e l’amica di Giulio lanciò sul suo profilo Facebook l’allarme per la scomparsa di Giulio.

Lei è la studentessa Noura Wahby conosciuta nel 2014 a Cambridge. Giulio, da ciò che si sa, era uscito per incontrare delle persone in piazza Tahrir, proprio per festeggiare il compleanno di un suo amico.