Miur vieta alcune facoltà alle Università telematiche: studenti pronti alla rivolta

università telematiche

In un’Italia ancora oggi immatura e non pronta per l’innovazione in campo accademico, il MIUR mette lo zampino per far vacillare la solidità delle università telematiche. C’è aria di novità nel mondo dell’istruzione. Pare infatti che alcune facoltà come quelle di Psicologia e Scienze della Formazione saranno bandite dal novero consentito alle telematiche. Regola questa che dovrebbe valere già a partire dall’anno accademico 2020-2021.

Università telematiche: studenti allarmati

Questa novità allarmante ha messo immediatamente sul chi va là docenti e studenti, il cui “grido d’aiuto” è stato accolto immediatamente da Fratelli d’Italia. In particolare ad avere paura i ragazzi in corso di laurea già iscritti al suddette facoltà.

Da quanto emerso più nel dettaglio, il Ministero dell’Università e della Ricerca (Miur) avrebbe lo scorso 23 Dicembre 2019, emanato un decreto ministeriale. Quest’ultimo ha provveduto a inserire tra le norme il suddetto impedimento per gli atenei telematici.

Più nello specifico è previsto che i corsi di laurea di Psicologia e Scienze della formazione, possano essere seguiti solo in presenza e non più a distanza (come avviene per le università online). Questo è quanto si apprende in una nota del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati Francesco Lollobrigida.

Fratelli d’Italia: “Faremo luce sulla questione”

Immediatamente gli esponenti di partito hanno chiesto con una interrogazione parlamentare delucidazioni in merito a Gaetano Manfredi, Ministro neo eletto dell’Università. Questo in quanto il decreto oggi risulta inesistente sul sito ufficiale MIUR né risulta una pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Qualora fosse in fermento una simile novità, secondo quanto spiega il Secolo, Fratelli d’Italia chiedono anche un tavolo di confronto. Questo anche per stabilire la reale posizione circa l’attività formativa telematica delle università.

È giusto infatti chiarire quanto poc’anzi espletato in virtù del fatto che i titoli accademici conseguiti in atenei telematici oggi hanno la medesima equivalenza di quelli delle università tradizionali.

Studenti pronti alla rivolta?

Appare dunque evidente il malcontento generatosi tra gli studenti iscritti ai vari corsi di laurea delle università telematiche. Sono state indette infatti delle petizioni e hanno già creato delle pagine social per argomentare la delicata questione.

Secondo l’opinione di Fratelli d’Italia è inammissibile questo velo di ignoranza che ancora oggi aleggia nel nostro paese. Senza fondamenti sono infatti i pregiudizi sulle telematiche, anche all’indomani delle azioni sviluppate nell’ambito dell’Unione europea sull’e-learning.