Gianna Maria, la figlia di Kobe Bryant morta nel disastro aereo con lui e la sua passione per il basket
Gianna Maria, la figlia di Kobe Bryant che è morta insieme a lui nell’incidente in elicottero, era una bambina bellissima e molto dolce. Risulta tra le 9 vittime dell’incidente in elicottero che domenica 26 gennaio è caduto sulle colline di Calabasas.
Lo scontro nella zona nord-ovest del Downtown di Los Angeles, ha ucciso anche suo padre Kobe Bryant. La tredicenne Gianna Maria doveva recarsi insieme a lui al Mamba Academy di Thousand Oaks per fare un allenamento di basket.
Purtroppo però, è avvenuta la tragedia. L’elicottero è precipitato e solo dopo 41 minuti dell’incidente è arrivata la brutta notizia. Nessuno si aspettava una fine di questo tipo e molti si continuano a chiedere perché la vita è voluta essere cosi ingiusta con la famiglia di Kobe.
Gianna Maria e la sua passione
La piccola Gianna Maria era nata il primo maggio 2006 ed era la seconda figlia dell’ex stella dei Lakers. Da qualche tempo la piccola giocava per i Los Angeles Lady Mamba Girls Basketball e voleva diventare una giocatrice anche a livello universitario per le Uconn Huskies.
Purtroppo però, la vita per lei ha avuto un trattamento tutt’altro che positivo. In famiglia, la chiamavano Gigi e seguiva le orme di suo padre. Il papà in diversi casi l’aveva portata a bordo campo nelle partite della NBA, sia al Barclays Center di Brooklyn, che anche allo Staples Center di Los Angeles. I
nfatti, aveva fatto tante fotografie con i colleghi di suo padre e tanti momenti tra loro, sono stati raccolti dai paparazzi.
L’amore di Kobe per sua figlia
Molte volte Kobe Bryant ha raccontato di quando qualcuno diceva che avrebbe dovuto avere un figlio maschio per portare avanti la sua eredità, Gemma Maria spiegava che sarebbe stata lei a portare avanti la storia sportiva del padre.
Un carattere brillante e molto forte, la tredicenne Gigi anche nell’ultimo filmato pubblicato su Instagram si intratteneva a giocare con suo padre.
Sono tantissime le foto della famiglia che ora fanno tristezza: ve ne sono anche insieme a sua madre, le altre sorelle tra cui quella maggiore Natalia e le piccole Capri e BianKa. Insomma, una fine ingiusta per una ragazza che era già una promessa del basket, proprio come suo padre.