Razzismo in autobus: ragazza in lacrime, vittima della sua gentilezza

Autobus
Autobus (foto d'archivio)

Episodio di razzismo in autobus a Lecco. Una giovane di trentadue anni, di origine senegalese, ha dovuto subire un’offesa silente per il suo colore della pelle. Cosa ha fatto la ragazza per meritare un simile trattamento? Si è offerta di cedere il suo posto a sedere ad un’anziana.

Razzismo in autobus: Binta vittima di sdegno per la sua gentilezza

La sola “colpa” di Binta, la giovane senegalese, è quella di aver rispettato la regola di aiutare il prossimo. Di solito infatti quando si viaggia sui mezzi pubblici, è buon uso cedere il posto a donne incinte e persone anziane. E la ragazza quest’abitudine non ha esitato a metterla in pratica.

La ragazza era salita su un bus in partenza dalla stazione centrale di Lecco. All’arrivo di una donna anziana si è alzata per cederle il posto. Nella sua testa, quel gesto altruista avrebbe dovuto ricevere in cambio solo un sorriso, o al massimo un “Grazie”.

E invece non è andata così. La donna italiana non solo non ha detto grazie, ma ha rifiutato il posto a sedere perché a cederlo era una ragazza di colore. Assurdo dunque questo livello di razzismo in autobus subìto nonostante la garbatezza.

Binta: ” Ho pianto a casa per quanto accaduto”

Non fa bene e non fa certo piacere leggere che ancora oggi, in un contesto multietnico come quello italiano, siamo ancora promotori di un sentimento tanto sprezzante come il razzismo. Non è affatto logico e umano umiliare ed offendere una persona solo per la diversità del colore della pelle, ma è ancora più assurdo riservare un simile trattamento a chi è gentile e porge l’altra guancia.

Binta ha raccontato al ‘Corriere della Sera‘ quanto l’episodio l’abbia modificata. L’autobus su cui viaggia era piena di studenti italiani. Lei aveva trovato un posto dove sedersi, ma contrariamente ad altre persone presenti sul mezzo, era disposta a cedere la seduta ad una persona anziana.

La giovane ha pianto per il dispiacere una volta tornata a casa. Ripensando alla frase della donna “Non voglio il tuo posto, sei una nera” non c’era scusa che reggesse. Ma la ragazza si dice più forte di questo e ha pensato che magari può anche andar bene così.