Quadro di Klimt rubato a Piacenza: coinvolto l’ex direttore del museo?

Quadro di Klimt rubato
Ritratto di Signora

Il quadro di Klimt rubato a Piacenza nel lontano 1997 è stato ritrovato. A custodirlo fino ad oggi una intercapedine della Galleria Ricci Oddi. A distanza di 23 anni, il “Ritratto di Signora” di Gustav Klimt è saltato fuori e ad accusarsi del furto due uomini di più di 66 anni. Come spiega anche Il Fatto Quotidiano i due hanno raccontato di averlo sottratto e poi nascosto per tutto questo tempo.

Quadro di Klimt rubato: quanta colpa ha l’ex direttore

Non è certo un “Santo” secondo gli investigatori quello che all’epoca era il direttore del museo che avrebbe dovuto ospitare il quadro di Klimt rubato. Stefano Fugazza, deceduto nel 2009 a 54 anni, aveva un diario ritrovato dagli inquirenti.

Nelle pagine parlava di una valida idea da porre in essere, la sottrazione del ritratto poco prima della mostra. Quel che emerge da questo diario è che l’ex direttore del museo aveva studiato nel dettaglio le specifiche della mostra, e quasi sicuramente sapeva più di quanto dicesse circa poi la scomparsa del dipinto. Doveroso dunque il meccanismo innestato si nei riguardi della vedova Fugazza, Rosella Tiadina, accusata di ricettazione dal pubblico ministero Ornella Chicca.

Il mistero su ‘Ritratto di signora’ si infittisce

Il quadro di Klimt rubato è riemerso durante lavori di manutenzione presso la galleria d’arte moderna Ricci Oddi. Era dal ’97 che si cercava per mari e per monti l’originale del Klimt. La scoperta arriva dopo 23 anni e in modo del tutto casuale.

A rispondere del furto dunque saranno, Rosella Tiadina, insegnante 67enne e Valeriano Beltrame, uno dei due uomini che accusandosi del furto ha fatto ritrovare il dipinto come regalo per la città di Piacenza.

Di questo famigerato diario appartenuto a Fugazza molte pagine erano state già pubblicate. La stessa Rosella le aveva consegnate ad un giornalista della BBC. Stando a quello che racconta il legale della donna quanto saputo dalla famiglia Fugazza sul furto è già noto alle autorità. Il contenuto del diario era di dominio pubblico ormai da anni. I media si sono concentrati sulla questione in maniera fuorviante, per l’avv. Stefano Bontempo, ma la sua assistita attendeva i risvolti delle indagini.

Pare addirittura che alcuni registi cinematografici vogliano dar vita ad un film sull’episodio del quadro di Klimt rubato. Per adesso, l’Italia gioisce per la riapparizione del ritratto di Signora.