Gabriele Muccino: “Con Will Smith scattò qualcosa”

Gabriele Muccino rievoca il successo ottenuto
Gabriele Muccino

Gabriele Muccino ripercorre i successi nella sua carriera di regista

Tra i nuovi volti lanciati sul set, d’ora in poi Gabriele Muccino potrà vantarsi di aver chiamato a recitare pure Emma Marrone. L’ex amica di Maria De Filippi ha compiuto il proprio debutto nel mondo del cinema in occasione del film Gli Anni Più Belli, appena uscito nelle sale e presentato sul palco dell’Ariston durante il Festival di Sanremo 2020.

Una chiamata importante quella per la cantante, privilegiata nel mettersi alla prova diretta da uno dei registi italiani più noti e apprezzati in circolazione.

Alla conquista di Hollywood

Gabriele Muccino ha un curriculum che farebbe impallidire la quasi totalità dei suoi colleghi. È, infatti, uno dei pochi ad essersi avventurato nel mondo di Hollywood. Dopo gli ottimi riscontri di pubblico e critica, ormai la fama del cineasta lo precede anche nella mecca del cinema.

All’incontro romano per la presentazione di Padri e Figlie, Muccino Sr. si definì un uomo fortunato, anche perché, malgrado tutto, è sempre sincero e fedele a sé stesso. Per guadagnarsi il proprio posto a Hollywood – raccontava – qualunque regista deve affrontare la gavetta.

Lui però no, lui è volato sopra la testa di milioni di colleghi che auspicavano di realizzare il suo stesso lavoro, battendo pure una validissima concorrenza. Questo grazie alla fiducia di Will Smith, convinto che solamente lui al mondo potesse girare La Ricerca della Felicità. È un mistero ancora inspiegabile per Gabriele Muccino.

È una storia assurda, ma è la sua storia. Con gli occhi colmi di stupore, portò alla luce una curiosità: la pellicola aveva un budget da 60 milioni, con una star che anziché 20, suo normale cachet, ne accettò 10 perché non lo considerava un blockbuster.

Gabriele Muccino: oltre ogni aspettativa

E per Gabriele valeva lo stesso: non essendosi mai fino a quel momento occupato di film drammatici, credeva non avrebbe sbancato i botteghini. Nessuno ci credeva, eppure l’opera si rivelò uno straordinario successo.

Un successo in grado di consacrarlo sulla scena mondiale. Il chiaro esempio di come la capacità del saper far cinema gli italiani ce l’abbiano nel sangue. Basta accordare fiducia, ponendoli nella posizione di dare il meglio di sé: il fenomeno Muccino qualcosa vorrà pur dire.