Diodato sferra l’affondo a Matteo Salvini: “Cavalca l’odio”

Diodato: l'attacco a Matteo Salvini
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Diodato attacca Matteo Salvini: spunta un’intervista di due anni fa

Dopo Mahmood, il Festival di Sanremo ha decretato una nuova stella: Diodato. Il vincitore della 70esima edizione ha sbaragliato ogni pronostico e oggi i riflettori sono, ovviamente, puntati su di lui. Con la sua Fai Rumore, canzone in pieno mood sanremese, ha conquistato pubblico e critica.

Ma non solo. Difatti, ha scatenato il gossip su un presunto ritorno di fiamma con la collega Levante. Ben meno frivole sono però le polemiche piovute su Diodato in quanto sostenitore attivo della Mediterranea, ong impegnata nel soccorso in mare dei migranti.

Dalla parte di Mediterranea

A ridosso della proclamazione, la stessa organizzazione ha pubblicato sui social uno scatto del cantautore con indosso una sua t-shirt promozionale. Anche quella sera – scrivevano orgogliosi – tifavano chi sta dalla parte giusta.

Ma scavando nel passato dell’artista Il Giornale porta a galla un altro significativo elemento del pensiero dell’artista, aderente due anni or sono alla campagna di Rolling Stones “Noi non stiamo con Salvini”.

Il magazine specializzato di musica realizzò una cover story di protesta del panorama artistico e intellettuale italiano contro le politiche promosse dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini contro lo sbarco clandestino degli immigrati.

Allora Diodato invitò a diffidare da chi millanta di voler avvicinare la politica al popolo e per riuscirci lo fa prendendo la via più facile, quella dominata dall’odio, abbassandola al livello degli istinti. Trasformata spesso in cabaret, numero di magia elementare, di chi ormai non pensa neppure a nascondere il trucco.

Diodato attivo sul tema dei migranti

Intervenuto a Propaganda Live su La7, il presentatore Zoro ha ironizzato sul dubbio sollevato da un parlamentare leghista, Edoardo Ziello, secondo cui la sua vittoria sarebbe merito delle ong. Ma l’artista ha incassato il colpo e confermato la propria vicinanza a Mediterranea. Ne è un grande fan e se questo comporta avere un pensiero ‘sinistro’ lo accetta.

Stiamo dunque assistendo all’ennesima dimostrazione in cui la gara canora sfocia in questioni politiche. Quella dei migranti è tra le più dibattute in camera e fra gli stessi cittadini italiani, nettamente divisi in merito. Se ad Alessandro (questo il vero nome del cantante) abbia fatto piacere toccare l’argomento è difficile dirlo, senz’altro però dimostra idee chiare.