Recensione del film
Recensione del film "Il ricco, il povero e il maggiordomo"

Il ricco, il povero e il maggiordomo: Risate ed emozione nell’ultima fatica cinematografica di Aldo, Giovanni e Giacomo

Giovedì 11 dicembre è uscito nelle sale cinematografiche il film “Il ricco, il povero e il maggiordomo“, ultima pellicola del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, assente dal grande schermo da ormai 4 anni, dopo l’uscita de “La banda dei Babbi Natale” avvenuta nel 2010. Probabilmente non si è ancora tornati ai livelli della “trilogia” costituita da “Tre uomini e una gamba“, “Così è la vita” e “Chiedimi se sono felice“; tuttavia, la commedia riesce a coniugare con un giusto ritmo risate, spensieratezza e momenti di commozione e riflessione.

Il ricco, il povero e il maggiordomo: La trama

Il film racconta la storia di Giacomo, ambizioso broker secondo il quale la cosa più importante nella vita è “mandare la palla in buca”, del suo maggiordomo e autista di Giovanni, che aspira a sganciarsi da un capo che in trent’anni non gli ha mai rivolto una parola gentile e sposarsi con l’amata Dolores e di Aldo, simpatico bamboccione con il sogno di mettere su una propria bancarella da gestire con passione. Le strade dei tre uomini si incrociano quando Giovanni, suo malgrado, investe Aldo e da quel momento si innescheranno un sacco di situazioni tragi-comiche perché, di lì a poco, Giacomo perderà tutti i propri averi a causa di un investimento sbagliato e si ritroverà a dover dividere il tetto con gli altri due e con la madre di Aldo, in una convivenza forzata che riserverà non poche sorprese.

Il ricco, il povero e il maggiordomo: Aldo ride, piange ed insegna la differenza tra perdente e sconfitto

Conosciamo l’abilità del trio di convincere lo spettatore ma, in questa pellicola, colui che ha più da dire è sicuramente Aldo, che è sì un adulto che si rifiuta di crescere ma che, allo stesso tempo, sa spiegare a dei bambini una filosofia opposta a quella praticata da Giovanni, invitandoli a non arrendersi, perché lo sconfitto, a differenza del perdente, dà battaglia e si avvicina così alla vittoria.
Toccante, poi, una scena verso la fine del film, in cui vediamo un inedito Aldo lasciarsi andare ad un pianto assolutamente legittimo, prima di recuperare la forza per guardare avanti col sorriso.

Il ricco, il povero e il maggiordomo: Performance convincenti, niente fuori posto

E come non parlare delle interpretazioni del resto del ricco ed eterogeneo cast del film? I tre protagonisti, come di consueto, si completano come le tessere di un mosaico: se Aldo, come già affermato, è l’immagine del simpatico precario pasticcione, Giacomo è l’intellettuale spesso fastidioso ma fondamentalmente di buon cuore e Giovanni è la sua ombra, alla ricerca dell’agognata indipendenza.
Il trio, affiatatissimo, puntualmente non delude, dando corpo e cuore a tre personaggi talmente veri da sembrare persone.
E che dire delle figure femminili? Dalla simpaticissima mamma Calcedonia, ottimamente interpretata da Giuliana Lojodice, alla ammaliante Assia, impersonata da Francesca Neri, dalla caliente cameriera Dolores, cui dà volto la spagnola Guadalupe Lancho, all’odiosissima Camilla di Sara D’Amario, non c’è una sola nota stonata e i 102′ scorrono via senza un attimo di empasse.
Menzione speciale, infine, per la colonna sonora, che unisce con successo pezzi quali “Se mi lasci non vale” di Julio Iglesias e “Me cago en el amor” di Tonino Carotone alla freschezza dell’inedito “Che abbia vinto o no” di Emis Killa feat Antonella Lo Coco.

Insomma, se volete ridere di gusto con una brillante commedia all’italiana, non perdete quest’occasione!

 

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