Finanziere ucciso 20 anni fa: la figlia entra in polizia per onorarlo

Finanziere ucciso 20 anni fa

La cronaca ricorderà il finanziere ucciso 20 anni fa, Alberto De Falco, insieme al suo collega Antonio Sottile, durante un trasporto. Certe cose non si dimenticano, e sicuramente impresso nella mente l’episodio è rimasto alle rispettive famiglie. E così Eleonora De Falco, 23 anni appena, ha deciso di commemorare il padre Alberto entrando in polizia.

Finanziere ucciso 20 anni fa: la storia di Eleonora

Eleonora, figlia del finanziere ucciso 20 anni alle porte di Brindisi, serve da 4 anni lo stato. È entrata nella Polizia di Stato e lavora alla divisione Anticrimine in provincia di Cosenza.

Come spiega Il Fatto Quotidiano, Alberto morì schiacciato da una Range Rover insieme al collega durante l’inseguimento a due contrabbandieri di sigarette. La figlia aveva solo 3 anni allora, ricorda pochissimo di suo padre. Una famiglia spezzata, un dolore immane. Per lei solo foto e racconti dei parenti per sapere qualcosa in più del padre.

La madre le ha raccontato che il soprannome del suo papà era “Lupo”. La dia voglia di servire lo stato, di aiutare il prossimo lo distingueva da tanti altri. Ed è proprio questa la qualità più grande che Eleonora eredita dal finanziere ucciso 20 anni fa. Crescendo con lo specchio del padre eroe ha sempre desiderato di diventare come lui.

L’intervista ad Eleonora De Falco

Il quotidiano ha intervistato Eleonora chiedendole qualcosa di più di ” Lupo”. La ragazza ha spiegato che per il padre quella era una vocazione. I suoi nonni erano benestanti, e Alberto non ha mai scelto quella strada come fosse un ripiego. Ci credeva davvero, ed è morto credendoci.

I colpevoli di quella tragedia furono condannati. Uno dei due, dopo aver saputo che De Falco avesse una bambina, chiese di incontrare moglie e figlia per cercare il perdono. Ma la madre di Eleonora rifiutò. La ragazza spiega che a distanza di anni, lei farebbe lo stesso. Certe cose non si dimenticano, ma soprattutto non si perdonano.

A distanza di anni i due sono usciti di prigione, la figlia del finanziere ucciso 20 anni fa dice che hanno fatto poco carcere. Addirittura, i colleghi di Alberto sono disgustati dal dover incontrare per le strade di Brindisi uno di loro. Eleonora spiega che ogni volta fa ritorno nella sua città per la commemorazione al padre e al collega morti, il magone al cuore prende il sopravvento. È dura guardare i suoi occhi in foto e sapere che non potrà mai vederli dal vivo almeno una volta.