Bimba accoltellata e decapitata dalla madre: aveva chiesto dei cereali

Bimba accoltellata e decapitata dalla madre
Coltello insanguinato (foto d'archivio)

Altra storia di shock e sconcerto tra le mura domestiche. Quella della bimba accoltellata e decapitata dalla madre è una tragedia consumatasi un paio di anni fa. Solo in questi giorni però è giunta la decisione definitiva dei giudici, sulla condanna della colpevole.

Bimba accoltellata e decapitata dalla madre: la tragedia texana

L’inumana storia della bimba accoltellata e decapitata dalla madre ha avuto luogo in Texas. Una donna di nemmeno trent’anni si è accanita sul corpicino della figlia, solo perche la piccola aveva chiesto di mangiare dei cereali.

I fatti risalgono a Gennaio 2017, ma in questi giorni il giudice a sentenziato. Krystle Villanuevea, 27 anni, dovrà scontare il carcere a vita per aver ammazzato brutalmente e a sangue freddo sua figlia, Giovanna Hernandez. L’omicidio era avvenuto nella loro abitazione di Austin.

La sentenza del giudice

Il giudice ha emesso sentenza di condanna nella giornata di giovedì 5 Marzo. Stante ai racconti dei media americani, per le forze dell’ordine si è trattato del caso più spregevole su cui hanno dovuto indagare. La freddezza nel compiere un simile gesto ha lasciato tutti senza parole.

La killer aveva prima aggredito il suocero, accoltellandolo alla schiena e alla testa. L’uomo era riuscito a fuggire dalla casa di Villanuevea, e aveva allertato la polizia. A questo punto le pattuglie erano accorse celermente per porre in salvo la piccola ma purtroppo il gesto inumano era stato già esperito. Nel frattempo infatti l’assassina aveva telefonato il 911 e aveva raccontato di aver ammazzato la figlia, che insisteva nel voler mangiare dei cereali.

La versione dei fatti della madre killer

Della bimba accoltellata e decapitata dalla madre se ne parlò subito sui quotidiani, anche per la versione dei fatti fornita dalla killer al momento dell’irruzione. I poliziotti avevano trovato la donna in piedi nella stanza, appena uscita dalla doccia. Alcuni agenti hanno messo la casa a soqquadro per cercare la piccola Giovanna, trovata poi in una delle stanze da letto. Non solo il corpicino era pieno di ferito da pugnale, ma la piccola era stata anche decapitata.

A quel punto gli agenti hanno tratto in arresto la donna e l’hanno condotta in ospedale. Dai rilevamenti di laboratorio, era emerso che la 27enne presentava nel sangue elevate quantità di alcool e cannabis.

Ancora più sconcertante è stata poi la difesa messa in piedi dalla donna durante il processo. La Villanuevea aveva infatti numerose volte dichiarato di credere che la figlia e il suocero non fossero realmente loro, ma che fossero stati sostituiti da dei “cloni”.