Giorno dopo giorno, si avvicina il tragico anniversario della morte di Marco Vannini, il giovane bagnino 20enne che sognava di diventare un carabiniere. Il ragazzo morì la notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 dopo essere stato colpito da un proiettile esploso dal suocero Antonio Ciontoli, padre della fidanzata Martina.
L’omicidio avvenne nell’abitazione dei Ciontoli a Ladispoli. Gianluigi Nuzzi è tornato ad occuparsi del caso nell’ultima puntata di Quarto Grado. In essa è stata trattata la situazione di Antonio e dei suoi familiari, i quali avrebbero mentito fin dall’inizio per non rendere nota la mancata assistenza nei confronti del povero Marco, ferito e agonizzante.
Parlando della vicenda Marco Vannini, Quarto Grado ha ricordato come tutto iniziò la mezzanotte e 6 minuti del 19 maggio 2015. In quel momento, Antonio Ciontoli chiamò i soccorsi dalla sua casa di Ladispoli. Una telefonata agghiacciante, che ha come sottofondo i lamenti del povero Marco.
Tuttavia, si sente anche una frase che le telespettatrici del programma Mediaset hanno notato ripulendo l’audio. Secondo le telespettatrici, Marco direbbe: “Portami il telefono”. Secondo altri telespettatori (in numerosi) Marco Vannini chiederebbe invece a qualcuno dei Ciontoli di essere portato a casa o all’ospedale. Al di là di tutto, non c’è dubbio che Marco avesse lanciato realmente un grido d’aiuto quella notte a casa Ciontoli.
Marina Conte, la madre di Marco Vannini, si è detta soddisfatta dal risultato raggiunto n cassazione. Intervistata dallo staff de La Stampa, la donna ha commentato la decisione dei giudici (ovvero, che il processo è da rifare) dichiarando di stare aspettando da 5 anni che suo figlio abbia giustizia. Pian Piano, ha detto Marina, ci si sta avvicinando alla verità. Anche secondo i magistrati, tutta la famiglia Ciontoli sarebbe coinvolta nella morte di Marco.
Marina Conte ha aggiunto che Martina, la fidanzata di suo figlio Marco, non abbia mai avuto paura a dire bugie dicendo di ignorare ciò che era accaduto al fidanzato, in quanto non era presente al momento dello sparo. Invece, sia lei, sia la madre, che il fratello, a detta di Marina, erano consapevoli di quanto accaduto.
Tuttavia, nessuno ha mosso un dito per chiamare i soccorsi che avrebbero potuto salvare la vita del giovane. Marina Conte ha ribadito che tutta la famiglia Ciontoli sia responsabile della morte di Marco. Marina, ora più che mai, è pronta ad affrontare il nuovo processo. La donna ha detto che sia lei, che suo marito provano un “sentimento positivo”.
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