Massimo Giletti a Non è l’Arena, “Il mio pensiero va a…”

Massimo Giletti

Ieri sera è andato in onda Non è l’Arena. Massimo Giletti ha condotto una puntata certamente molto particolare della sua trasmissione il cui focus è stata l’emergenza Coronavirus. Dopo i dati dell’ultimo bollettino della Protezione Civile che vedono un numero di contagi in costante aumento, il pensiero del conduttore è andato, in particolare, ad alcune persone.

Massimo Giletti, una dedica speciale

Massimo Giletti ha iniziato la puntata di Non è l’Arena in maniera speciale. Ha tenuto a dare un messaggio speciale a tutti coloro che stanno soffrendo in questo momento di dolore a causa del Coronavirus. Il riferimento non è solo ai malati, a cui è andata tutta la sua solidarietà, ma anche ai loro parenti. Sono proprio loro a passare attraverso una particolare sofferenza, quella di conoscere il dolore del proprio congiunto e di non potergli stare vicino.

E che dire, poi, di tutti quei pazienti che non riescono a superare la malattia e muoiono? Ebbene lo fanno da soli e questo è un doppio dolore per tutti i familiari. Le parole di Massimo Giletti sono più eloquenti di ogni altro messaggio. “Io ho perso mio padre il 3 gennaio ha esordito, “e probabilmente se non lo avessi perso non direi queste cose”.

Poi prosegue “Ho avuto la fortuna di potergli stare vicino fino all’ultimo, era in terapia intensiva dove magari adesso ci sono persone in condizioni disperate. Ho avuto la fortuna di abbracciarlo, baciarlo, ho potuto fargli capire che ero lì. In questo momento penso a chi questo privilegio, che fino all’altro giorno appariva normale, non ce l’ha”. Il riferimento è chiaro: la sofferenza dei malati che vanno via da soli e quella dei parenti che non possono stare vicino, magari per l’ultima volta, al proprio caro.

L’attacco a Boris Johnson

Nel discorso di Massimo Giletti non è mancato un attacco a Boris Johnson. “Johnson pensa che siano vecchi, ma io continuo a pensare siano persone”, ha detto. Un pizzico di cinismo in questa considerazione con cui il conduttore ha voluto chiarire, una volta per tutte, come la vita di una persona anziana non valga meno di quella di un giovane.

Tutti meritano di essere curati al meglio in quest’emergenza e “se forse in questi anni si fosse investito di più in sanità, avremmo potuto salvare molte di queste persone”.