Oristano, bimba denuncia le violenze del papà sulla mamma

Violenza sulle donne
Violenza sulle donne

Un uomo di 53 anni che perpetrava angherie sulla ex moglie è stato allontanato da casa grazie all’intervento della figlioletta, che ha chiamato il 113. Eseguite misure cautelari sul balordo da parte della squadra mobile della questura di Oristano, su disposizione della procura della repubblica locale.

L’uomo, abitante ad Oristano, è accusato di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e danneggiamento aggravato nei confronti della moglie. Al 53enne è stato vietato di contattare e di avvicinarsi alla ex e, inoltre, non potrà più girare per i luoghi che la donna è solita frequentare, né varcare la soglia del paese in cui abita. In caso contrario, l’uomo dovrà attendere il processo in carcere.

Violenze che duravano da anni

Come riporta FanPage, le violenze ai danni della moglie continuavano da anni, spesso alla presenza dei tre figli della coppia. La più piccola, dinanzi all’ennesimo episodio di maltrattamenti del padre nei confronti della madre, si è fatta coraggio ed ha avvertito le autorità di ciò che stava accadendo.

C’è da dire che l’uomo aveva già ricevuto un provvedimento di ammonimento per violenze in ambito familiare dalla questura di Oristano. Di conseguenza, il 53enne era stato costretto a lasciare l’abitazione. Tuttavia, i tormenti verso la ex moglie continuavano. Il balordo non si faceva scrupoli a intimidire la donna tramite minacce, pedinamenti e appostamenti sotto casa. Per tali deplorevoli azioni, l’uomo dovrà quindi rispondere anche dell’accusa di stalking.

Le dichiarazioni di Simona Lanzoni

Simona Lanzoni, vicepresidente di Fondazione Pangea, intervistata dallo staff di FanPage, ha parlato del periodo di isolamento forzato delle vittime con i loro carnefici. Nonostante la minaccia del covid-19 che attanaglia l’intera Italia con una capa di terrore sul paese, un altro cancro continua imperterrito a terrorizzare tantissime donne: le violenze che sono costrette a subire dai loro compagni.

Episodi simili sono in continua crescita anche in questo periodo. Simona Lanzoni ha affermato come queste poverette siano costrette a rimanere in casa con i loro aguzzini. Nonostante tutto, non osano chiedere aiuto telefonicamente, in quanto temono ripercussioni da parte dei mostri con cui convivono. Proprio per questo motivo, di recente, i centri antiviolenza hanno registrato un significativo calo di richieste d’aiuto.