Maria Antonietta Rositani sarà curata nella sua Reggio Calabria

Maria Antonietta Rositani
Maria Antonietta Rositani

Maria Antonietta Rositani, la donna bruciata viva dall’ex marito Ciro Russo in auto, è tornata nella sua città d’origine, Reggio Calabria. Come si legge da FanPage, la donna sarà ricoverata dagli Ospedali Uniti Riuniti di Reggio.

Accolta dunque la richiesta di Antonietta di tornare a casa dopo che era insorto il bisogno di trasferirla in un reparto inadeguato alle sue condizioni, dopo il caos scaturito dalla pandemia da coronavirus.

Un problema che sta creando seri problemi anche ad altri tipi di pazienti, purtroppo. Cinzia Nava, presidente della commissione regionale pari opportunità della Calabria, ha confermato il ritorno a casa della donna. Una notizia positiva, soprattutto in questo periodo di isolamento, sbandamento e disordine causato dalla cappa di terrore del covid-19.

Maria Antonietta Rositani, il suo desiderio esaudito 

Maria Antonietta Rositani aveva fatto un appello agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, con la speranza di poter essere qui ricoverata, per ricevere le opportune cure di cui ha tutt’ora bisogno. Questo, dopo che la donna era stata informata del trasferimento dal reparto chirurgia ad un altro che tuttavia non rispondeva alle sue esigenze.

Dal suo letto d’ospedale, Maria Antonietta si è fatta forza dicendo che tutto sarebbe andato per il verso giusto. Aveva annunciato la sua intenzione di pregare per lei e per tutti. Aveva dichiarato di essersi affidata a Dio. Anche Mara Carfagna ha appreso la notizia del ritorno a casa della 43enne, esprimendo la sua vicinanza tramite un post su Facebook.

Ciro Russo attende il processo 

Nel frattempo, Ciro Russo, ex compagno di Maria Antonietta Rositani, è in attesa dello svolgimento del processo per tentato omicidio nei suoi confronti. L’uomo è originario di Ercolano, in provincia di Napoli. Si trovava agli arresti domiciliari presso l’abitazione dei suoi genitori in Campania, quando si mise in macchina iniziando un viaggio lungo 500 chilometri.

Obiettivo dell’uomo era aggredire la sua consorte. Pur essendo riuscita a fuggire all’incendio appiccato dal marito all’auto, la donna riportò gravi ustioni su diverse parti del corpo. Nel rogo rimase ucciso il piccolo Diuk, cagnolino della coppia. Il giorno dell’aggressione, si sarebbe dovuto discutere in tribunale l’affido del figlio minore di Ciro e Maria Antonietta.