Alessandro Politi de Le Iene, positivo al Coronavirus, fa una denuncia: “Perché permettono che…” (VIDEO)

Alessandro Politi

Alessandro Politi, collaboratore de Le Iene, è l’operatore risultato positivo al Coronavirus. Il giovane, durante un collegamento con Live non è la D’Urso, ha raccontato la sua esperienza, sollevando una questione davvero inaspettata.

Il protagonista ha spiegato di essere risultato positivo al COVID-19 anche dopo più di due settimane di assenza di sintomi. Per tale ragione, è sorta spontanea una critica nei confronti delle autorità. Vediamo tutto nel dettaglio.

Il racconto di Alessandro Politi

Gli appuntamenti della domenica sera con Live, ormai, sono tutti incentrati sull’emergenza sanitaria in Italia. Ieri sera, ad esempio, è stato intervistato tramite videochiamata anche Alessandro Politi de Le Iene. Quest’ultimo, lo scorso 7 marzo, ha cominciato a stare molto male. Febbre alta, dolori, mal di gola e tosse.

In tale occasione, chiese di poter fare il tampone ma, essendo le sue condizioni non gravi, non volevano assecondare la sua richiesta. Dopo un po’, però, il medico finalmente accettò e l’esito fu positivo. Nel giro di pochi giorni, però, le sue condizioni cominciarono a migliorare e i sintomi a sparire. Lui stesso ha confermato che se non si fosse sottoposto al test avrebbe pensato si trattasse di un semplice malanno di stagione.

Dopo un po’ di settimane, si è sottoposto ad un secondo tampone e l’esito è stato ancora una volta positivo. Il 3 aprile, poi, si è sottoposto ad un terzo tampone, convinto di essere guarito dato che non aveva più sintomi da quasi 30 giorni. Anche in questo caso, però, l’esito è uscito positivo.

La denuncia del collaboratore de Le Iene

Dopo aver fatto questo racconto, Alessandro Politi de Le Iene ha voluto porre l’accento su di una questione di fondamentale importanza. Il Governo, infatti, permette a chi si trova nella sua stessa condizione di uscire di casa dopo 15 giorni. Il problema, però, è che in alcuni casi, come nel suo, non bastano 15 giorni per guarire ed essere sani.

In virtù di questa spiegazione, quindi, il collaboratore del programma di Italia 1, che nel frattempo è sospeso da più di un mese, ha esortato le autorità a rivedere certe direttive. Sarebbe opportuno prestare maggiore attenzione anche nei casi di pazienti asintomatici.