Coronavirus: da inizio pandemia deceduti 6700 anziani in Rsa

Coronavirus, 6700 anziani morti

Non smette di spaventare l’emergenza sanitaria data dal Coronavirus, specie in questo momento in cui si devono tirare le somme (e non solo dal punto di vista economico). La fetta di popolazione più colpita è quella degli anziani, soggetti fragili e quasi sempre con altre patologie in corso.

La situazione si è rivelata più grave nelle Rsa, dove per forza di cose, il rischio contagio è stato maggiore. Grazie ad un report dell’Istituto superiore di sanità sappiamo che, da inizio epidemia, i decessi nelle case di riposo sono stati ben 6700.

Coronavirus: Rsa martoriate e migliaia di decessi

I dati dell’ISS sono a dir poco preoccupanti. 6700 gli anziani morti nelle case di riposo da inizio pandemia, la maggior parte a Bergamo (18,2%). La Lombardia è comunque la regione più colpita, visto che le morti nelle Rsa ha toccato la soglia 2724, 1625 delle quali riconducibili al Coronavirus.

E’ del 40, 3% invece, la percentuale dei decessi da Covid-17 della popolazione anziana registrata nell’intero Paese. Va precisato che non sono stati fatti i tamponi a tutti gli anziani deceduti. 2360 ospiti delle Rsa hanno perso la vita per sintomi riconducibili a questo terribile virus, ma solo a 364 di questi è stato fatto il tampone, accertando così la positività.

Sempre dal report dell’Istituto Superiore di sanità, si evince che la percentuale di mortalità per Coronavirus nelle Rsa più alta è in Lombardia (6,7%), assestandosi invece intorno al 3% nel resto dell’Italia. Pare che il picco di decessi si sia registrato tra il 16 e il 31 marzo. Nonostante il numero dei contagi e quello dei morti sia leggermente sceso, resta alta l’attenzione, specie per la popolazione anziana. Non va dimenticato che in Lombardia, 1200 residenti nelle Rsa sono positive al Covid-19. Anche in questo caso, come accaduto per i decessi, solo a 392 anziani è stato fatto il tampone.

Situazione drammatica nelle Rsa italiane

I dati del report hanno evidenziato non solo l’altissimo numero di decessi di anziani morti a causa del Coronavirus nelle case di riposo, ma anche la carenza di tamponi fatti, strumento indispensabile per avere un quadro chiaro ed immediato della situazione sia del singolo paziente che del rischio contagio per gli atri ospiti e per il personale medico, infermieristico ed assistenziale.

Le strutture stesse hanno evidenziato come, tra le maggiori difficoltà attuali per far fronte all’emergenza Coronavirus, ci sia la mancanza di tamponi. Supporre che un paziente sia positivo al Covid-19, anche con sintomi evidenti, è ben diverso da accertarne la patologia. Inoltre, restano ancora scarsi o comunque insufficienti i dispositivi di protezione.

Uno dei dati più allarmanti del report dell’Istituto superiore di sanità è stata la percentuale altissima di Rsa che ha lamentato la mancanza di mascherine, guanti, camici e altri presidi di protezione, ben l’82,7%.