Nicola Porro, noto giornalista e volto di punta delle reti Mediaset, non le ha mandate certo a dire al Premier Conte. Durante la sua consueta rubrica social ‘Zuppa di Porro’, si lascia andare a giudizi tutt’altro che lusinghieri sull’operato del Premier e sula gestione della crisi che ha messo in ginocchio l’Italia ed in particolare tutto il comparto produttivo.
Durante la rubrica seguita sui social da migliaia di persone, Nicola Porro si dice esterrefatto del modo in cui il Premier Conte utilizzi quaranta minuti in Senato per non dare nessuna delle risposte che gli italiani si aspettano. Come direbbe Ugo Tognazzi, si è trattato di una ‘supercazzola’ dallo scopo ben preciso: usare un fiume di parole per non dire nulla di concreto.
“È come Amleto: essere o non essere, riaprire o non riaprire, Mes o no Mes. Che cosa ha spiegato in Parlamento? Zero“. Queste le parole del giornalista per riassumere l’intervento del Premier Conte riguardo la situazione italiana ed i prossimi decreti.
Ricorderete tutti l’annuncio di Nicola Porro del 15 marzo dove annunciava la sua presunta guarigione dal coronavirus che lo ha costretto ad interrompere i suoi programmi televisivi. In quel periodo infatti ha detto di avere problemi durante le ore serali ma che, appena alzato, stava abbastanza bene.
.In quelle poche ore mattutine infatti, dove aveva buona lucidità mentale, ha contiuato a presentare ai suoi follower la rubrica social ‘Zuppa di Porro’. Non è mai stato tenero con l’operato del governo e tutte le sue ultime dirette sono improntate ad uno scopo preciso: tentare di riaprire tutto.
A dargli man forte ci ha pensato Matteo Salvini che si dice completamente d’accordo con la disamina degli eventi fatta dal giornalista. La riapertura, con tutte le precauzioni del caso, deve essere imminente. Il pensiero del leader del Carroccio infatti è quello di aiutare in primis le partite IVA e le famiglie in difficoltà. “Sono ancora troppi”, tuona Matteo Salvini “gli imprenditori che non hanno visto i soldi accreditati sui conti correnti. La possibilità di prestiti è macchinosa ed insufficiente”.
Il pensiero della Lega va anche ai milioni di cassaintegrati che dovevano ricevere il primo compenso entro metà aprile: “E’ un problema enorme. Alcune famiglie sono allo stremo. Molti di loro sono degli invalidi e su questo c’è da lavorare. Forse non sapete che, chi riceve sussidi per l’invalidità, è escluso da ogni forma di aiuto”.
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