Fase 2, Rezza (Iss): ”Rischio catastrofe se si riapre tutto subito”

Fase 2, Rezza

La Fase 2, successiva all’emergenza sanitaria, desta ancora molte perplessità. La recente conferenza stampa di Conte ha dato un piccolo margine di libertà e ha predisposto l’apertura, ovviamente con le dovute precauzioni, di alcune attività. Diversi settori, in primis quelli della ristorazione dei centri estetici e parrucchieri hanno mostrato la loro preoccupazione, dal momento che la riapertura è prevista (ma non confermata) nel mese di giugno.

Inoltre, non tutte le banche hanno erogato la liquidità necessaria per aiutare le attività in tempo utile. Resta poi aperta la questione dei contagi e dell’eventuale nuova ondata che potrebbe cogliere di sorpresa il nostro Paese se non si rispetteranno le norme di sicurezza e di distanziamento sociale previste. A tal proposito è intervenuto Giovanni Rezza, medico e direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, durante la trasmissione Omnibus, su La7.

Fase 2: attenzione a non incorrere nel ”liberi tutti”

Libertà e graduale ritorno alla normalità non significa ”liberi tutti”. Le aziende riapriranno gradualmente, così come riprenderanno gli spostamenti e il ritorno al lavoro nella Fase 2. Non stupiscono le polemiche sollevate da chi ha un’attività e sarà costretto a rivedere tutta la modalità di lavoro e la riorganizzazione dei locali, che dovranno rispettare le distanze di sicurezza e le norme igenico-sanitarie. Interventi indispensabili ma anche difficoltosi dal punto di vista economico, se si pensa alla diminuzione degli introiti che ne deriveranno.

Ha destato scalpore l’indiscrezione che vedeva un documento segreto del comitato tecnico scientifico nel quale si sarebbe prevista una nuova epidemia nella Fase 2 entro un mese nel caso in cui il governo avesse optato per una riapertura totale delle attività il 4 maggio. Rezza ha precisato di non aver mai visto questo documento. Tuttavia, il direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità non esclude che, riaprendo tutto e subito, si sarebbe verificata una vera e propria catastrofe. Il nemico, precisa Rezza. è il virus e non gli interventi governativi.

Il virus è insidioso

Occorre gestire la Fase 2 con la massima attenzione, precisa Rezza. Riguardo la riapertura della scuole, è stato inevitabile posticiparla a settembre. Tornare sui banchi significherebbe infatti arrivare allo ”Sforamento del numero di posti letto in terapia intensiva”.
Rezza ci va cauto e non smette di ricordare l’insidiosità di questo virus, ancora presente e ancora terribilmente pericoloso, specie se si agirà con pressapochismo nella Fase 2. Il presidente dell’ISS ha ricordato la scena delle bare di Bergamo, che portavano le bare delle vittime da Coronavirus in altre città o regioni, senza che nessuno potesse dare loro un ultimo saluto.