Germano Celant, il famoso critico d’arte muore per il coronavirus

Germano Celant
Germano Celant

Germano Celant ci lascia all’età di 80 anni

Germano Celant ci ha lasciati, questa la triste notizia arrivata nella giornata di oggi. La sua vita è terminata a causa del coronavirus all’età di 80 anni. Prima del contagio godeva di buona salute. Poi il virus giorno dopo giorno ha prosciugato il suo corpo conducendolo alla morte.

L’uomo è tra i protagonisti dell’arte contemporanea italiana, ha fatto della sua passione il mestiere di una vita intera, tanto da ammalarsi proprio durante un viaggio di lavoro negli Stati Uniti. La sua figura è sempre stata importante per la cultura di oggi e per quella del passato, un critico grandioso di altri tempi, dalla cultura infinita. Un uomo “di qualità”, che ha lavorato sin da piccolo frequentando ambienti culturali e facendosi conoscere dai maggiori esponenti di qualunque Nazione.

Germano Celant, tante conoscenze e una cultura da invidiare

Germano Celant ha avuto a che fare con grandi autori Come Umberto Bindi, Luigi Tenco, Gino Paoli, frequentando addirittura lo stesso liceo di Fabrizio De Andrè. Si è fatto conoscere diventando anche un ottimo punto di riferimento per gli appassionati d’arte che desiderano scoprire il parere di qualcuno che conosce, che sa davvero. Negli anni 60 iniziò a scrivere per varie riviste facendo uso della sua capacità di scrittura, interessante, profonda capace di appassionare anche coloro che di arte conoscono ben poco.

Nel 1997 venne nominato direttore della 47a Biennale d’arte di Venezia, un grandissimo onore per lui che accettò con un pizzico di ironia e il giusto egocentrismo affermando che sapeva di essere una delle poche persone in grado di portare avanti quel compito. Chi avrebbe potuto dire il contrario? Così portò avanti il suo compito fino alla fine non perdendo di vista un obiettivo importante. Voleva dimostrare a tutti che la Biennale è uno strumento di qualità che permette di arrivare un po’ ovunque.

L’importanza della Biennale di Venezia

La Biennale di Venezia è Un meccanismo che espone la propria bravura e la propria potenzialità a tutto il mondo. Secondo Germano Celant è proprio Come mettersi in vendita, non al migliore offerente Ma a chi riconosce ciò che è di qualità. Subito dopo quest’esperienza, nel 2015 divenne soprintendente artistico della fondazione Prada, altro compito di grande pregio.

Insomma un personaggio difficile da dimenticare, uno che ha fatto la storia in qualunque ambito ha lasciato il nostro mondo proprio come molti altri nomi importanti. Il 2020 è iniziato nel peggiore dei modi e sta proseguendo sempre peggio.