Massimo Ghini, momenti d’ansia per la figlia Margherita: “Si è sentita abbandonata…”

Massimo Ghini
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Massimo Ghini e l’emergenza sanitaria da Coronavirus

Da oltre due mesi l’Italia e gran parte del Pianeta sta vivendo un periodo d’emergenza per colpa della pandemia da Covid-19. Oltre alla gente comune che sta riscontrando delle difficoltà per per aprire le proprie attività, anche personaggi del mondo dello spettacolo sono in crisi per il lavoro.

Ne sa qualcosa Massimo Ghini, uno degli attori più professionali ed apprezzati del nostro Paese. L’artista di recente ha vissuto uno dei momenti brutti a causa della figlia Margherita. Cosa è accaduto a quest’ultima? Nel prosieguo dell’articolo troverete tutte le informazioni dettagliate.

La figlia Margherita si è sentita abbandonata in Inghilterra

Per coloro che non lo sapessero, Margherita Ghini è una dei quattro figli del noto attore Massimo. La ragazza è nata dal suo matrimonio con Paola Romano e da qualche anno abita e studia in Inghilterra.

E proprio In Gran Bretagna la giovane si trovava quando in Italia si sono registrati i primi casi di Coronavirus e successivamente è scoppiata la pandemia che ha raggiunto gran parte dei Paesi del mondo. Attraverso una recente intervista a Nuovo, il magazine diretto da Riccardo Signoretti, il professionista ha svelato ai lettori cosa è accaduto alla consanguinea, parlando anche del suo futuro lavorativo.

Massimo Ghini: la preoccupazione per la figlia e per il suo lavoro d’attore

Intervistato dal periodico Nuovo, Massimo Ghini ha confessato che la figlia Margherita si è trovata a vivere un periodo di grande confusione visto. In pratica, mentre tutti gli italiani eravamo già tutti in quarantena per il Covid-19, in Inghilterra la vita era assolutamente normale. La ragazza e la sua coinquilina si sono sentite abbandonate, non sapevano a chi rivolgersi e il servizio sanitario inglese si è dimostrato del tutto inefficiente.

Il noto professionista, inoltre, ha esposto delle grandi preoccupazione anche per il suo futuro professionale: “Da sempre siamo considerati privilegiati e proprio per questo motivo nessuno si sta preoccupando più di tanto di noi. Il problema non è solo quando ricominceremo, ma come”.