Vasco Rossi è stato intervistato da Milena Gabanelli per il Corriere. Gli argomenti toccati sono in numerosi. Tra questi anche il Coronavirus, un tema che sta particolarmente a cuore alla rockstar italiana. Vasco ha raccontato di essere stato a New York.
Quando però ha compreso che la situazione era divenuta seria è tornato in Italia. Le noie per il ritorno in patria sono state numerose, ma alla fine Vasco Rossi ha risolto il problema in extremis con l’ultimo volo che partiva da Los Angeles. Infatti, il giorno dopo gli Stati Uniti hanno chiuso tutti i voli per l’Europa. Riguardo il lockdown, tale situazione non avrebbe cambiato di molto la vita del cantante, dato che neanche prima era solito uscire molto da casa.
Al di là di ogni cosa, Vasco Rossi ha definito l’esperienza del lockdown “forte”. A detta del cantante a lui è sembrata una cosa pazzesca non poter uscire nemmeno per fare una semplice passeggiata: “Mi sembrava una cosa pazzesca e poi non capivo il motivo: perché, dicevo, se vado da solo…”. Per Vasco Rossi cantare e fare tour è quasi una questione di vita, in quanto è proprio l’arte della musica a tenerlo vivo. La rockstar, intervistata da Milena Gabanelli, ha dichiarato che per lui fare concerti è importante dal punto di vista psicologico.
A causa dei concerti, Vasco Rossi è obbligato a tenersi in forma senza lasciarsi andare. Un motivo più che valido per svegliarsi la mattina. Senza i concerti, ha aggiunto il Blasco “mi casca un po’ tutto”. Sono senz’altro molti gli artisti che condividono il punto di vista di Vasco.
La star, coadiuvata da alcuni colleghi, stava progettando un fondo volto ad aiutare tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo, prima che il governo disponesse nuove misure, come i famosi 600 euro. Vasco ha parlato di questo suo nobile progetto in maniera approfondita: si trattava di un fondo di solidarietà in cui ogni artista, liberamente, avrebbero depositato delle somme in denaro. Vasco aveva parlato anche con Jovanotti e tutti erano d’accordo sul da farsi.
Vasco Rossi non si è dimenticato di accennare anche ad un’altra sua illustre collega, Laura Pausini, verso cui ha speso parole di affetto e di stima. La rockstar ha dichiarato di volere molto bene a Laura, che chiama confidenzialmente “Pausella”.
È stata proprio la Pausini ad avere l’idea di scrivere una lettera aperta, che tutti avrebbero dovuto firmare, e indirizzarla al presidente del consiglio Giuseppe Conte. I lavoratori del mondo del teatro, infatti, agli inizi di marzo erano del tutto ignorati dalle istituzioni, ha precisato il Blasco.
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