Il blocco e la quarantena contribuiscono al russare: ecco il nuovo studio

Le persone potrebbero russare di più in questo periodo. La qual cosa scaturisce dagli effetti del blocco. Questo almeno è quanto ha dichiarato un esperto che ritiene che il blocco e la quarantena contribuiscono al russare. Anzi,  pare addirittura possa anche portare a restrizioni gravi sul respiro.

Il blocco e la quarantena contribuiscono al russare: parola di un esperto

Questo esperto ritiene che il clima attuale di isolamento e massima attenzione ai contatti sociali possa essere correlato a numerosi problemi di salute. Non solo noia, non solo depressione, ma anche russare. Fautore di questa dichiarazione è Stephen Makinde , leader osteopata e direttore clinico di Perfect Balance Clinic, il quale crede che l’atto di russare sia peggiorato in alcune persone dalle sensazioni di isolamento dovuto al blocco e alla quarantena.

L’osteopata ha spiegato che le persone possono essere talmente emotive da chiudersi in loro stesso. Provando le stesse sensazioni di una relazione andata male, si rintanano nei loro pensieri, e la loro vita limitata da ogni punto di vista non aiuta. Tutto ciò si può manifestare pure con una ostruzione delle loro vie respiratorie perché il loro subconscio manda dei segnali come a volersi liberare da quella prigionia mentale. Questo è il motivo per il quale sta peggiorando la condizione del russare in alcune persone che non hanno preso bene l’obbligo di stare a casa. Ovviamente si tratta di una cosa molto individuale per ogni persona.

Perché accade ciò?

Makinde spiega perché secondo lui accade ciò. In molti infatti spesso si tratta di qualcosa di fisico, come ad esempio non mangiare il cibo giusto. In altre persona il russare dipende anche dagli enormi problemi ormonali che si vivono. Insomma sono tanti i motivi per i quali può aumentare il rischio di russare.

L’osteopata ha detto che spesso ci vuole lavoro per individuare ciò che potrebbe aver innescato il russare di qualcuno. E infatti ha spiegato: “Mi è accaduto spesso con i clienti in passato. Praticamente ogni volta che li ho visti, c’era qualcosa di emotivo che aveva scatenato la visita. Può essere direttamente o indirettamente correlato, non esiste alcun modello. Per tale ragione ritengo che la condizione psichica provocata dalla quarantena possa contribuire al russare”.

Insomma, nessuno studio avvalora la tesi, ma per Makinde forse è arrivato il momento di affrontare anche questo. In fondo farebbe tutto parte del processo di risoluzione della condizione di disagio che il russare provoca nella maggior parte delle persone.