pro e contro veganismo
pro e contro veganismo

Il neologismo ‘veganismo‘ fu ideato nel 1944 dall’attivista Donald Watson per descrivere un movimento filosofico dettato da principi etici antispecisti, di rispetto per qualsiasi forma di vita animale e il completo rifiuto di ogni forma di sfruttamento animale in modo da evitare l’uccisione sistemica e non necessaria, la tortura e la sottomissione.

Il vegano etico rifiuta il consumo di qualsiasi tipo di carne, latte e derivati, uova, miele, in qualsiasi forma e quantità.

Egli dovrebbe:

  • indossare solamente fibre vegetali o sintetiche e usare cosmetici, detergenti e medicinali non testati su animali e privi di ingredienti animali;
  • acquistare prodotti per la casa e la quotidianità (detersivi, lenzuola, mobili, soprammobili, ecc.) privi di parti animali come pelle, pelliccia, osso, lana, seta, grassi, gelatine, glicerine etc;
  • fare attenzione ad alcuni metodi di lavorazione, in quanto potrebbero essere utilizzate sostanze di derivazione animale, o lesive per gli animali (l’acciaio viene prodotto con l’uso di grassi animali, le palle da tennis contengono sostanze di derivazione animale e moltissime industrie inquinano).

Il veganismo etico comprende l’attivismo e il rifiuto della sperimentazione animale e cose come zoo, acquari, circo, spettacoli equestri, caccia, pesca, commercio degli animali da compagnia etc.
In sostanza, un veganismo “puro” comprende un insieme vastissimo di norme radicali che influenzano la vita di ogni giorno.

La dieta vegana

In passato era praticato quasi esclusivamente in India per motivi religiosi. La dieta vegana esclude totalmente prodotti di origine animale e, qualunque sia il motivo (etico, religioso o salutista) per il quale sceglierla, bisogna comunque tener conto delle conseguenze sull’organismo:

Pro
  • Assunzione minima di grassi saturi e del tutto assente di colesterolo.
  • L’introito eccellente di grassi insaturi migliora eventuali ipertensioni, colesterolo alto e trigliceridi nel sangue.
  • Introito eccellente di antiossidanti e vitamine, fitosteroli, prebiotici, potassio, magnesio e acqua; trattasi di sostanze che apportano benefici metabolici, prevengono malattie neuro degenerative e favoriscono la riduzione del rischio di tumori all’intestino.
Contro
  • L’apporto insufficiente di vitamina B12, sintetizzata esclusivamente da organismi viventi, nel tempo può provocare anemia e disturbi del sistema nervoso.
  • L’apporto insufficiente di sali minerali, ferro e calcio, può determinare scompensi scheletrici e anemia perniciosa.
  • L’apporto proteico insufficiente viene compensato con cereali e legumi, che a lungo andare possono ostacolare l’assorbimento di alcuni nutrienti (a causa delle fibre e delle molecole chelanti in essi contenuti).
  • L’alto consumo di carboidrati (pane, pasta) e lipidi (frutta secca, oli veg.), per compensare il fabbisogno energetico, aumenta l’azione insulinica.

Alcuni vegani sostengono che il consumo di carne o derivati animali non sia necessario per l’organismo umano. Tuttavia gli scompensi riscontrati nei soggetti che seguono questa dieta dimostrano tutt’altro e implicano una scelta alimentare consapevole e attenta, soprattutto durante lo sviluppo e la gravidanza.

A parte scelte etiche, più o meno condivisibili, è provato che la carne da allevamento intensivo contenga sostanze nocive (antibiotici e ormoni somministrati come prevenzione o cura di patologie, ammoniaca e scarti industriali assimilati con i mangimi); limitarne o evitarne il consumo, quindi, prediligendo prodotti animali biologici, sarebbe opportuno e sicuramente benefico per l’organismo.