“Meglio morire…”: Romina Carrisi, la colpa di essere la figlia di Al Bano e Romina Power

Romina Carrisi e Romina Power
Romina Carrisi e Romina Power

Romina Carrisi e le sue attività sui socialnetwork

Da qualche giorno Romina Carrisi, quartogenita di Al Bano e Romina Posta delle poesie e messaggi particolari sul suo profilo Instagram. A quanto pare la 33enne che da poco è tornata in Italia dopo due mesi bloccata in Spagna, sta attraversando uno strano periodo. Per caso la lontananza dalla famiglia o sotto c’è qualcos’altro?

Si tratta di alcune frasi che la giovane attrice e fotografa ha postato sul noto social network e che raccolgono un duro sfogo della ragazza che anni fa ha partecipato insieme al padre all’Isola dei Famosi.

Le difficoltà della quartogenita di Al Bano e Romina Power

In pratica, Romina Carrisi utilizza alcune frasi di una sua poesia per far vedere a tutti coloro i seguaci che forse quello è un pensiero che le fa compagnia da molto tempo. La figlia di Al Bano e Romina Power, spesso rimpiange di finire sotto i riflettori e al centro dell’attenzione mediatica e del gossip solo per essere la quartogenita della storica coppia. Artisti che da qualche giorno sono in tensione per via del compleanno del Maestro salentino e della poesia scritta dalla statunitense e mai letta.

La 33enne ha un cognome abbastanza ingombrante e che con molta probabilità le ha tappato le ali. Infatti a causa di questo non le ha permesso a pieno di realizzare i suoi sogni, ovvero diventare una grande attrice. Per questo motivo la ragazza ha studiato all’estero, egli Stati Uniti, ma pare che adesso la giovane voglia dare una forte scossa alla sua vita.

La poesia di Romina Carrisi

Attraverso delle Stories sul suo account Instagram che spesso utilizza come influencer, Romina Carrisi ha condiviso una delle sue poesie. Frasi molto forti che fanno riflettere e capire cosa ha provato ed attraversato la 33enne in questi anni.

“Mi chiamano pazza perché non mi capiscono mi chiamano irrequieta, perché la loro vita è monotona sono al centro del mirino di un gioco inesistente. Io non porto le risposte nel mio cuore non lo so neanche come si cucinano le uova. Ma una cosa solo una mi è chiara come la notte prima del giorno: io mi amo nel mio disordine mi lavoro le mani prima di mangiare e preferisco e preferisco morire piuttosto che passare il resto dei miei giorni a puntare il dito e sentire che ho il diritto di considerami migliore”.