Emilio Fede “Sono massacrato…” il giornalista su tutte le furie

Emilio Fede ha rischiato la vita per una brutta caduta
Emilio Fede

Emilio Fede sofferente, ecco come è avvenuto l’arresto

Emilio Fede ha rilasciato le sue dichiarazioni riguardo all’arresto avvenuto qualche sera fa a Napoli mentre era a cena con la moglie. La notizia ha fatto scalpore più che altro perché non si è capito sin da subito quale fosse la motivazione. Il giornalista ha parlato del momento più brutto della sua vita e ad oggi dice di essere sofferente, di essere stato massacrato dal gesto. È avvenuto tutto in luogo pubblico per qualcosa che non meritava un arresto.

Oggi l’ex direttore del tg4 compie 89 anni ed è il compleanno più brutto oltre che strano della sua vita. Ricorda la sera del 22 quando ha visto arrivare improvvisamente i carabinieri sul lungomare di Napoli, che hanno subito convalidato l’arresto per evasione. Fede sta scontando gli arresti domiciliari a Segrate, Milano a seguito della condanna a 4 anni e 7 mesi per il processo Ruby bis. La motivazione dell’arresto è: non si sarebbe dovuto spostare dalla sua abitazione senza un valido motivo. Andare a cena con la moglie effettivamente non lo era.

Emilio Fede, tutto questo è accaduto perché è un personaggio dello spettacolo

Emilio Fede afferma che ciò che ha fatto non è così grave da richiedere un arresto immediato. È partito da Milano ed ha raggiunto Napoli senza avvisare i carabinieri. È vero che non avrebbe dovuto farlo ma se non fosse stato un personaggio pubblico, conosciuto, sarebbe stato soltanto chiamato in caserma mediante avvertimento. Ovviamente il fatto non avrebbe smosso notizia. Si tratta di un giornalista quindi la notizia nasce e diventa notizia di gossip, ma la reazione dei carabinieri è stata esagerata.

L’errore di Fede è stato non rispettare le regole sugli spostamenti, in realtà lui si può spostare ma per motivi di salute. Nient’altro. Quindi la sua difesa è lecita ma non lo scagiona dalle accuse. Rimane comunque qualcosa di esagerato che potrebbe anche essere giudicato come atto persecutorio o brutalità di una burocrazia che non agisce nel modo giusto al momento giusto.

Le accuse nei confronti di un carabiniere “co***one”

Il suo astio, la sua rabbia si muove in particolare nei confronti di un tenente, giovane e privo di esperienza che secondo il giornalista aveva trovato l’occasione perfetta, ideale per far parlare di sé.

In effetti è finito sui giornali ma è stato per fare una brutta figura dimostrando di essere un co***one”. Forse queste accuse potrebbero aggravare la sua situazione che di per sé non è affatto semplice.