Una tazzina di caffè al bar è una delle irrinunciabili abitudini tipicamente italiane, un vero piacere per molti, quasi indispensabile per altri.

Dal sapore tipico e l’aroma intenso, il caffè è una droga ricavata da una pianta tropicale (coffea) che comprende più di 100 specie; le più diffuse sono l’arabica e la robusta.

Il suo principio attivo, la caffeina, è presente in molti prodotti erboristici, dietetici e cosmetici. Vanta, infatti, notevoli proprietà stimolanti sulla digestione, favorisce la diuresi, la reattività muscolare e circolatoria, e rientra nella composizione dei farmaci anti-emicranici. E’ uno stimolante psicoattivo, i cui benefici si ripercuotono su tutte le funzioni cognitive; contiene discrete quantità di vitamine del gruppo B, magnesio, potassio e fosforo; è antiossidante e protettivo del fegato.

Alcune ricerche hanno inoltre dimostrato che il suo consumo può essere preventivo del diabete ed è stato associato ad una riduzione del rischio di sviluppo per alcuni tipi di cancro.

Degli studi condotti negli Stati Uniti, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sul Journal of the National Cancer Institute, hanno preso in esame per un decennio 450 mila persone sane, uomini e donne con un’età media di 63 anni, tenendo conto anche del consumo di alcol, fumo, indice di massa corporea ed esposizione al sole. Durante gli anni sotto osservazione, a 3000 soggetti è stato diagnosticato il cancro alla pelle (melanoma cutaneo maligno), uno dei tumori più aggressivi e causa di 9500 decessi all’anno negli USA.

Dati preliminari hanno rilevato che coloro che avevano assunto almeno una tazzina di caffè regolarmente ogni giorno (il 90% circa), sono invece risultati meno a rischio di sviluppare questa particolare forma di tumore. L’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti è tra i fattori di rischio più conosciuti per quanto riguarda l’insorgere di patologie tumorali cutanee; delle analisi precedentemente svolte avevano infatti dimostrato che la caffeina può provocare la morte delle cellule danneggiate dai raggi UV diminuendo così il loro proliferare e quindi il rischio di sviluppare il melanoma. Il rischio diminuisce ulteriormente se le tazzine aumentano fino a 4 al giorno.

Nonostante ciò, il caffè è un vero e proprio non-alimento che non apporta nessun valore nutrizionale e contiene inoltre alcune tossine, anche se in percentuali minime, che consumate in eccesso possono danneggiare il sistema nervoso e scompensi della pressione sanguigna.

Quindi è praticamente off limits per chi soffre di problemi gastrici importanti, per cardiopatici, ipertesi, ansiosi ed insonni.

Ricordate: la caffeina non è contenuta solo nel caffè, ma in numerosi altri alimenti e bevande. Un limite ragionevole di caffeina, per non incorrere in problemi salutistici ed effetti collaterali nei soggetti sani, è di 300 mg al giorno, all’incirca 3 o 4 tazzine di espresso (in alternativa 6 tazze di tè, 10 lattine di coca cola, 400 g di cioccolato fondente).

Con l’uso abituale, l’organismo mantiene sempre più una certa tolleranza alla caffeina, ma è sempre opportuno non eccedere.