Marco Vannini, Marina Conte: “Vi racconto mio figlio”

Martina Ciontoli e Marco Vannini
Martina Ciontoli e Marco Vannini

Marina Conte ha raccontato suo figlio,Marco Vannini, il giovane bagnino ucciso nel maggio del 2015 a Ladispoli nella villa dei suoceri e della fidanzata Martina. Sono passati più di cinque anni da quella maledetta sera in cui la vita dei genitori di Marco si è fermato per sempre. Valerio Vannini e Marina Conte raccontano la loro verità riguardo il caso. Lo hanno fatto con l’aiuto del giornalista Mauro Valentini, nel libro dedicato a Marco, dal titolo: Mio figlio Marco. La verità sul caso Vannini.

Marco Vannini: il delitto raccontato da sua madre

L’omicidio di Marco Vannini raccontato da sua madre Marina Conte assieme al marito Valerio Vannini. I due coniugi non hanno mai smesso di cercare la verità sulla morte del figlio. È da poco iniziato il processo d’appello bis nei confronti della famiglia Ciontoli.

I famigliari del ragazzo, con l’aiuto del giornalista Mauro Valentini, hanno fatto una minuziosa ricostruzione della notte in cui Marco perse la vita nel 2015 presso la loro villetta di Ladispoli. Tuttavia, il libro non si basa esclusivamente sulla morte, ma anche sulla vita di Marco, sul ragazzo che fu in vita, sui suoi sogni e speranze. Una vita spezzata da una morte assurda.

Marina Conte: “Marco era mio figlio”

Intervistata al Giornale, Marina Conte ha dichiarato che Marco Vannini era suo figlio. Un figlio desiderato, nato sano, forte e bellissimo. Marco era un ragazzo felice e a dimostrarlo sono le innumerevoli foto che lo ritraggono in vita sorridente. Come precisato da Marina Conte, l’unica foto in cui il ragazzo non ride è quella fatta in formato tessera per un documento, la stessa scelta come copertina del libro.

C’è un motivo, a detta di Marina Conte, se è stata scelta proprio tale foto: anche se il libro si apre in maniera gioiosa e spensierata, in seguito “la situazione cambia”. Una foto che vale più di mille parole, in cui traspare la vita risucchiata nel buio tunnel della morte e di conseguenza: “Non c’è niente da ridere”.

Antonio Ciontoli: la posizione dei suoi familiari

Antonio Ciontoli, sua moglie Maria Pezzillo e i figli Martina e Federico sono stati condannati in primo grado per omicidio colposo. Colpa dei due ragazzi è stata quella di essere spettatori del “progressivo peggioramento” della vittima. In appello, la pena per Antonio è scesa a cinque anni, mentre per i suoi familiari non è cambiata.

Come spiega You Movies, il motivo è riscontrabile nel fatto che la loro posizione sia rimasta aggravata dall’elemento del dolo. Secondo le testimonianze di alcuni soggetti, tra cui l’infermiera che ha soccorso Marco, tutti sapevano dello sparo, ma non intervennero e rimasero zitti sull’argomento.