Punto forte del rugby è la squadra. Non esiste altro sport, come il rugby, in cui la squadra giochi un ruolo di primaria importanza.
Giocare a rugby non è un hobby, tanto meno una professione: è una passione, uno stile di vita. Il giocatore di rugby, che sia un estremo, un’ala, un mediano, un uomo di mischia, o qualsiasi altro ruolo esso ricopra, avrà sempre un ruolo di fondamentale importanza all’interno della squadra.

Molto spesso, se si parla di rugby, si pensa erroneamente ad uno sport pericoloso e che incita alla violenza, ma è bene sapere che non è affatto così. Nel rugby sono necessarie la resistenza e la velocità, ma ancora più importante è il rispetto per l’avversario, chiunque esso sia. Il rugby è una scuola di vita, in grado di insegnare, ai suoi giocatori e in parte anche ai suoi tifosi, ad essere responsabili e a conoscere i propri limiti (non a caso, in molti college inglesi, è obbligatorio l’insegnamento del rugby).

Parlare di un buon giocatore di rugby vale a dire parlare di un uomo, o di una donna (perché sì, nel rugby sono ben accettate anche le donne), umile, coraggioso, rispettoso, intelligente e pronto a dare tutto se stesso una volta sceso in campo!

“Sport di fango e sul fango”, “l’assoluto ordine, nell’apparente disordine.” Questo è il rugby: 15 uomini, o donne, in grado di dare e ricevere dolore, avendo sempre rispetto dell’altro. Prendere la palla non può e non deve essere una paura, ma un’opportunità da finalizzare portandola in meta. E’ l’unico sport in cui si avanza passando la palla indietro e questo contribuisce, sicuramente, a dare al rugby una marcia in più. Nel campo nessuno può dire la sua, ha voce solo l’arbitro; se un giocatore ha un atteggiamento anti-gioco viene allontano immediatamente dal campo.

Il cuore di un rugbista non potrà mai essere paragonato a niente e nessuno. In una partita di rugby si gioca insieme, non contro. I rugbisti hanno la capacità di divertirsi insieme e, allo stesso tempo, provare una giusta e sana competizione. Nel campo e in tribuna ci sono solo allegria e gioia di vivere, i tifosi sono seduti accanto ai loro avversari e augurano loro buona fortuna.

Il rugby è tutto uno spettacolo, fuori e dentro il campo. Forte testimonianza di tutte queste belle parole, presenti nel mondo del rugby, è il terzo tempo. In cosa consiste il terzo tempo? Il terzo tempo si gioca fuori dal campo ed è il momento in cui le due squadre avversarie si incontrano amichevolmente per bere e mangiare insieme, lasciando sul campo i dissapori. Al terzo tempo spesso partecipano anche le famiglie dei giocatori e i tifosi, creando così una vera e propria atmosfera familiare e cordiale.
Alla fine tutti brindano insieme in nome del rugby, non esistono perdenti. E’ l’unico sport che ha il diritto di essere definito tale ed è per questo che è da sostenere.

 

rugbyA rugby si gioca con le mani e con i piedi, ma in particolare con la testa e il cuore.” (D. Domìnguez)