Giada Vitale chiede i danni a don Marino: fu abusata in sagrestia

Giada Vitale
Giada Vitale

Giada Vitale è la ragazza vittima di abusi da parte di don Marino Genova. Il sacerdote è stato condannato a 4 anni e 10 mesi per violenza su minore. Giada ha recentemente chiesto al prelato un risarcimento per una somma pari a un milione di euro. Nel 2013, la ventenne di Portocannone aveva denunciato le violenze sessuali subite dal sacerdote in sagrestia. È stato il legale della giovanissima, l’avvocato cassazionista Pasquale Mautone, a presentare formalmente la richiesta da parte della sua assistita.

Pasquale Mautone ha dichiarato che in data 17 settembre 2020 la corte di cassazione potrebbe emettere una sentenza definitiva per la legittima tutela di Giada Vitale. Il legale della ragazza ha fatto sapere, inoltre, di aver notificato, in collaborazione col collega Pietro Cirillo “un atto di costituzione in mora alla Diocesi di Termoli – Larino, alla Parrocchia di Portocannone e a Don Marino Genova per interrompere la prescrizione e richiedere il risarcimento, in solido, dei danni subiti dalla Vitale per l’importo di un milione di euro”.

Giada Vitale: tre anni di abusi da parte di don Marino

Intervistata da FanPage, Giada Vitale ha dichiarato che le molestie da parte di don Marino sono iniziate nel 2009 per una durata di tre anni. Le violenze sono andate avanti fino al compimento del 17esimo anno d’età. Giada, incoraggiata da un’amica, ha deciso di denunciare quanto avvenuto al vescovo e alla procura. Il tribunale vaticano ha condannato il prelato per i tre anni di abusi.

La decisione della procura

Sempre da FanPage leggiamo come la procura abbia preso provvedimenti ben diversi. Essa ha limitato la responsabilità penale degli abusi da parte di don Marino al giorno del compimento dei 14 anni di Giada Vitale. Dunque, secondo la procura, don Marino sarebbe stato colpevole di abusi sessuali per un periodo di soli due mesi: da aprile al 20 giugno 2009, giorno del compimento degli anni di Giada.

Sempre secondo la procura, a partire dal 14esimo anno di età, per i seguenti tre anni, Giada Vitale sarebbe stata consenziente alle richieste particolari di don Marino. Non a caso, il secondo faldone di indagini è stato archiviato. In poche parole, secondo quanto affermato dalla procura, Giada Vitale sarebbe stata sì vittima di abusi, ma per soli 60 giorni.

Il punto della criminologa

Secondo il pensiero della criminologa Luisa D’Aniello non è possibile isolare il vissuto di un individuo dal punto di vista psicologico, dividendo la sua vita in momenti e ignorando quanto accaduto in precedenza. In caso contrario, il risultato uscente non potrà che essere distorto e corrispondente al falso.