Elodie a Sanremo: “Non avevo l’acqua calda e non arrivavo alla fine del mese, ma non ho mai smesso di sognare”

Elodie
Elodie

Elodie al Festival di Sanremo 2021

La seconda serata della 71esima edizione del Festival di Sanremo ha visto protagonista Elodie. Quest’ultima non è in gara con i Big, tuttavia ha saputo attirare l’attenzione su di sé in vari modi.

Infatti, prima col ruolo di co-conduttrice, successivamente facendo delle performance da pop star, ma anche ballerina protagonista di un medley esplosivo e infine a tarda notte è arrivato il monologo. In quell’occasione l’ex allieva di Amici di Maria De Filippi ha toccato temi molto personali e ripercorso davanti a milioni di spettatori da casa la sua crescita artistica.

La Di Patrizi parla della sua difficile infanzia

Sul prestigioso palco del Teatro Ariston di Sanremo, Elodie ha detto che tutte le volte che è riuscita ad abbattere un muro sono successe delle cose molto belle nella sua vita e allora ha deciso di raccontare qualcosa di sé stessa. Ha esordito in questo modo la 30enne ricordando la sua difficile infanzia al Quartaccio, una zona della Capitale. “Il mio quartiere mi ha dato tanto e mi ha tolto tanto e non parlo solo delle privazioni materiali, come non avere l’acqua calda o non riuscire ad arrivare a fine mese, ma parlo anche della voglia di sognare”, ha asserito la cantante con gli occhi lucidi.

Elodie: i momenti bui e la rinascita

Sin da piccola Elodie è cresciuta con il sogno di una carriera nel mondo dello spettacolo. Sempre sul palco di Sanremo 2021, la Di Patrizi ha rivelato che per un certo periodo di tempo aveva deciso di rinunciare a tutto.

“Non mi sentivo all’altezza, tante volte non mi sono data una possibilità. Non ho finito il liceo, non ho preso la patente, non ho studiato canto. Ho sbagliato, lo so”, ha asserito la 30enne. Poi la svolta è giunta grazie a tutti coloro che hanno creduto in lei: “A vent’anni avevo deciso che la musica era finita, avevo deciso di non fare più niente. Però sono stata molto fortunata. Ho conosciuto un pianista jazz, il suo nome è Mauro Tre e questa sera è con me sul palco”.

Facendo questo nome, la giovane si è emozionata moltissimo: “Grazie perché mi hai dato una possibilità dove non me la sono data io. Tutti meritiamo una possibilità e tu mi hai fatto amare il jazz. Io sono stata la prima ad avere un pregiudizio su me stessa. Quello che mi ha insegnato Mauro è che non bisogna sempre sentirsi all’altezza delle cose, l’importante è avere il coraggio di farle e poi si aggiusta in corsa. Probabilmente io non sono all’altezza di questo palco, ma essere all’altezza non è più un mio problema, perché essere all’altezza è un punto di vista”.