Paola Ferrari lancia una frecciata a delle colleghe: “Si mettono vestiti succinti e ammiccano”

Paola Ferrari
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Paola Ferrari torna a tuonare

In tanti non apprezzano il modo di condurre di Paola Ferrari, considerata anche da alcuni colleghi, prevaricatrice. Tuttavia la professionista Rai è una donna che non ha peli sulla lingua e dice tutto ciò che pensa. Basti pensare alle recenti dichiarazioni al vetriolo contro Diletta Leotta.

Recentemente la giornalista sportiva che lascerà la tv dopo i mondiali del prossimo anno, intervistata da La Repubblica ha parlato della difficoltà che le donne riscontrano nel farsi strada nel mondo del giornalismo sportivo. Parte della colpa, secondo la donna, è di alcune colleghe che utilizzano dei trucchetti per arrivare a tutti i costi ai loro obiettivi.

La giornalista Rai delusa da Galeazzi e accuse delle colleghe

Intervistata da La Repubblica, Paola Ferrari ha ricordato quando settimane fa Giampiero Galeazzi le ha dato della invadente e della prevaricatrice. Delle parole che alla giornalista hanno causato molto dolore. A lei invece il collega manca, anche se il rapporto non è stato facile tra loro.

“Però sì, sono stata un po’ invadente e prevaricatrice, e lo rivendico. Perché è il solo modo delle donne di potersi fare avanti nel giornalismo sportivo, dove spesso siamo considerate solo ornamento, solo bellezza e mai competenza. E tante giornaliste donne, evito i nomi, ci sguazzano, puntano sul vestito succinto, sull’ammiccamento, e di calcio non sanno nulla, facendo del male a tutta la categoria. Un errore che fa parte di quello più generale: pensare che il calcio non sia cose da donne. È un caso se non c’è mai stata una donna a dirigere un giornale sportivo o Raisport? Vice, al massimo, ma direttrici mai. Non mi candido, eh? Io sono fuori, ormai”, ha tuonato la conduttrice Rai.

Paola Ferrari e i “problemi in stile MeToo”

Sempre nella medesima intervista per La Repubblica, la giornalista Paola Ferrari ha detto anche: “Se ho mai avuto problemi di Me Too in Rai? Non sa quanti! Tutti tentativi, sia chiaro, tutti respinti con perdite. La prima volta ero a Portobello, il mio debutto tv, nel 1977. Enzo Tortora, signore come pochi, mi difese a spada tratta. Chi nega che certe cose in Rai esistano è un ipocrita”.

Studio Rai
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