Manuel Bortuzzo vivo per miracolo
Trovandosi nel giardino della casa del Grande Fratello Vip 6, alcuni inquilini hanno chiesto a Manuel Bortuzzo di raccontargli gli attimi che hanno preceduto lo sparo che lo ha poi paralizzato a soli 20 anni. Il ragazzo ha svelato che quella sera l’ha passata insieme ad un gruppo di amici e dell’arrivo in un locale dal quale sono poi andati via immediatamente proprio a causa di quanto stava succedendo.
A quel punto il giovane nuotatore si è allontanato di un po’ da lì ma è proprio lui che i malviventi si sono trovati davanti lungo la strada. “La prima persona che hanno beccato ero io che stavo comprando le sigarette, ero la prima persona che potevano vedere. Mi chiedevo se fosse successo davvero, queste cose le vedi nei film”. Poi spiegare di essere salvo per 12 millimetri, che gli sarebbero stati altrimenti fatali.
Il gieffino le ultime parole prima del soccorso
Parlando con gli altri compagni d’avventura al Grande Fratello Vip 6, Manuel Bortuzzo ha svelato loro quali sono state le ultime parole prima arrivassero i soccorsi e portalo immediatamente in ospedale.
“Non te ne rendi conto. Quando ti succede pensi davvero che sei morto. L’ultima cosa che ho detto alla mia ragazza che avevo conosciuto da qualche giorno era che l’amavo. L’ultima cosa che le ho detto è stata proprio “Ti amo” perché volevo che lo sapesse, poi ho perso conoscenza. Il mio corpo è rimasto 35 minuti per terra, mentre i miei amici e la mia fidanzata aspettavano l’ambulanza. È giusto che la gente capisca che non tutto è immediato, uno deve metabolizzare e deve avere i suoi tempi per fare le cose. Più gli altri ti dicono che devi fare le cose più non le fai. La storia era bella, sarei potuto andare adesso a Tokyo, vincere le Paralimpiadi. Non lo volevo fare. Adesso, da solo, sono tornato in acqua e probabilmente farò Parigi 2024”.
Manuel Bortuzzo e quello che ha visto durante il coma
Al Grande Fratello Vip 6 Manuel Bortuzzo ha svelato che durante il coma faceva una sorta di sogno in cui era stato rapito. Era convinto che fosse chiuso e senza cellulare. Vedeva delle persone che gli passavano davanti e non lo calcolavano, nonostante lui chiedesse aiuto.
“C’era un bagno di lusso davanti a me e poi delle scale. Poi vedevo spesso un uomo che avvitava lampadine. Continuano a dire “è un sogno, mi sveglio e finirà tutto, ma non finiva mai”. Il coma dopo era indotto. Ho rischiato di morire, ho perso molto sangue. L’operazione è durata 15 ore, mi hanno tolto anche una parte di polmone. La seconda operazione è stata per l’estrazione del proiettile”, ha concluso il gieffino.