ISIS su Twitter: i "cybermiliziani" del Califfo continuano a moltiplicarsi sul noto social network.

ISIS su Twitter: i “cybermiliziani” del Califfo continuano ad aumentare la loro presenza sul noto social network e gli account pro-ISIS hanno quasi raggiunto i 50mila, con una media di mille follower ognuno. Stando alle ultimi analisi sembra infatti che i profili dei “cybermiliziani” siano almeno 46mila, aperti in grande parte nel 2014 e localizzati soprattutto in Iraq e in Siria e, in misura leggermente inferiore, anche in Arabia Saudita. Tre quarti di questi twitta in arabo, mentre un quinto ha scelto l’inglese.

Il cofondantore Jack Dorsey, anche a causa delle minacce ricevute, ha fatto cancellare molti di questi account. I membri della cyberjihad però non si arendono e ricreano i profili appena vengono cancellati.

ISIS su Twitter: i "cybermiliziani" del Califfo provano ad avvicinare gli stranieri alla propria causa tramite il noto social network.
ISIS su Twitter: i “cybermiliziani” del Califfo provano ad avvicinare gli stranieri alla propria causa tramite il noto social network.

Secondo Aaron Zelin, esperto di gruppi jihadisti intervistato dalla BBC, i terroristi, mentre ricorrono a forum, WhatsApp e Skype per realizzare il reclutamento in senso stretto, usano Twitter allo scopo di attirare le persone verso il Califfato. È cioè uno strumento di “sensibilizzazione” alla causa del Califfato con il quale avvicinare altri utenti ai temi del jihadismo e poi spostare la conversazione su altre piattaforme.

Come ha evidenziato anche il nuovo capo del Pentagono Ashton Carter, il pericolo rappresentato dall’uso di queste tecnologie da parte dei membri del Califfato sul web è rappresentato dal fatto che “anche coloro che sono molto lontani dai campi di battaglia e da esperienze di radicalizzazione improvvisamente ne vengono attratti“. E così centinaia di persone decidono di mollare lo stile di vita occidentale con il quale sono cresciuti per seguire i dettami di imam estremisti o di andare a combattere la guerra dell’ISIS in Siria o in Iraq.