Malattie bollose: che cosa sono e come si affrontano

Quando si parla di malattie bollose, si fa riferimento a una serie di patologie a carattere autoimmune da cui derivano lesioni cutanee sotto forma di bolle o vescicole sulla pelle. Ma che cosa vuol dire patologie autoimmuni? In sostanza, che le mucose e le cellule epiteliali vengono attaccate per errore dal sistema immunitario, causando delle lesioni. Al di là delle bolle ci possono essere anche sintomi come il dolore, il prurito e lesioni cutanee con esiti cicatriziali. A volte, inoltre, la pelle non riesce più ad agire come barriera, e così dalle malattie bollose scaturiscono infezioni secondarie che possono innescare conseguenze peggiori.

Perché si formano le bolle sulla pelle

Nel novero delle più comuni malattie che provocano la comparsa di bolle sulla pelle ci sono l’epidermolisi bollosa, il pemfigo foliaceo, il pemfigo volgare, la dermatite erpetiforme e la dermatite bollosa. Anche altre condizioni cliniche possono provocare la comparsa di bolle: per esempio la necrolisi epidermica tossica, alcune reazioni avverse ai farmaci e la sindrome della cute ustionata da staffilococco.

Il pemfigoide bolloso

Il pemfigoide bolloso, conosciuto anche con il nome di dermatite bollosa, è una malattia cutanea cronica di carattere autoimmune. Questo disturbo si può manifestare nei bambini, anche se nella maggior parte dei casi colpisce persone con più di 60 anni. Ne derivano bolle tese al cui interno c’è sangue o siero; inoltre, il pemfigoide bolloso causa un forte prurito. Per giungere a una diagnosi di tale patologia è necessaria una biopsia del tessuto cutaneo. I trattamenti più comuni prevedono la somministrazione di farmaci antinfiammatori, di corticosteroidi o di immunosoppressori. Tale disturbo non può essere associato, al momento, a nessuna causa verificata. Tuttavia ci sono dei fattori scatenanti in grado di favorire la sua comparsa, come per esempio fattori ambientali e genetici, malattie della pelle e reazioni ai farmaci.

Che cos’è la dermatite erpetiforme

Tra le malattie bollose va ricordata anche la dermatite erpetiforme, che è spesso abbinata alla celiachia. Proprio per questo motivo, il trattamento suggerito prevede un regime alimentare senza glutine. La dermatite erpetiforme è caratterizzata dalla presenza di bolle, di papule, di vescicole e di lesioni eritematose che causano un forte prurito. È una malattia bollosa il cui trattamento prevede la somministrazione di dapsone. La diagnosi si basa sempre su un esame bioptico del tessuto cutaneo, e le manifestazioni sulla pelle coinvolgono in particolare le superfici estensorie delle ginocchia e dei gomiti.

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L’epidermolisi bollosa

L’epidermolisi bollosa è una malattia di carattere ereditario, anche se di tipo autoimmune. Essa determina la comparsa di vescicole che causano dolore. Il livello di gravità del disturbo varia a seconda degli esiti cicatriziali e della quantità di lesioni: ci possono essere forme più lievi e altre più gravi. In questo secondo caso, succede tipicamente che le lesioni vadano a coinvolgere le mucose, il che porta a una infezione che, in alcuni casi, può perfino diventare sistemica. L’epidermolisi bollosa si può manifestare in varie forme: per esempio la sindrome di Kindler, che porta alla comparsa di vescicole sul dorso dei piedi e delle mani; oppure l’epidermolisi bollosa giunzionale, che coinvolge tutte le parti del corpo sottoposte ad attrito, come i piedi, le ginocchia e i gomiti. Ancora, vale la pena di citare l’epidermolisi bollosa semplice: in questo caso le bolle locali tendono a guarire da sole non lasciando cicatrici di alcun genere.

Il pemfigo foliaceo

Le erosioni cutanee causate dal pemfigo foliaceo tendono a concentrarsi in modo particolare sul cuoio capelluto, sul viso e sul tronco. A volte le lesioni sono causa di dolore e di bruciore. Le vescicole rappresentano i principali segnali della malattia, e insorgono sugli strati di epidermide superficiali. Solo un esame bioptico dei tessuti permette di effettuare una diagnosi certa.