Chiara Ferragni e gli abiti manifesto a Sanremo 2023: ecco il significato di tutti i look (FOTO)

Chiara Ferragni Sanremo 2023

Tra i momenti più attesi della prima serata del Festival di Sanremo 2023 c’era, sicuramente, quello inerente i look di Chiara Ferragni. L’influencer ha cambiato ben quattro abiti nel corso di tutta la durata della prima messa in onda del programma Rai.

Ciascuno di essi era volto a lanciare un messaggio ben preciso. Contrariamente a quanto accade spesso, infatti, la co-conduttrice ha voluto puntare sulla sostanza invece che sull’apparenza. Vediamo, dunque, il vero significato celato dietro ciascun vestito.

Il significato del primo abito indossato da Chiara Ferragni a Sanremo 2023

Chiara Ferragni ha deciso di indossare quattro abiti, definiti da molti “manifesto”, durante la sua apparizione nella prima serata del Festival di Sanremo 2023. Lo stilista scelto è stato Christian Dior. A curare tutti i look della protagonista è stata la creativa Maria Grazia Chiuri, che da sempre è una sostenitrice delle donne e del femminismo. Ogni abito, infatti, rappresentava in primis Chiara e in secondo luogo era finalizzato a mandare un messaggio ben preciso.

Partendo dal primo vestito, esso era incentrato sulla libertà. Un lungo abito nero, con spalle scoperte e gonna ampia e vaporosa. La particolarità di questo vestito stava sicuramente nello scialle, il quale portava la scritta “Pensati libera”. Un vero e proprio inno finalizzato a spingere le donne ad acquisire la consapevolezza di essere autonome, libere ed indipendenti. (Continua dopo il post)

 

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Ecco gli altri tre vestiti dell’influencer

Il secondo vestito indossato, invece, ha rappresentato una vera e propria provocazione. Chiara Ferragni, infatti, è salita sul palco di Sanremo 2023 con un abito aderentissimo con al di sopra la riproduzione del suo corpo. A primo impatto, infatti, la co-conduttrice sembrava essere totalmente nuda, ma non era così. La donna ha scelto questo vestito per recitare il suo monologo, il quale è stato una lettera dedicata alla Chiara bambina. Lo scopo era quello di lanciare un messaggio di positività, volto a spingere le donne ad amare il proprio corpo e a non avere paura di mostrarlo con i pregi e i difetti annessi.

Il terzo capo, poi, è stato il cosiddetto abito contro l’odio. Un lungo vestito bianco con scollatura irregolare e delle scritte incise al di sopra. Esse non erano casuali, bensì erano dei commenti scritti da alcuni haters contro Chiara. Parole nere, su un peplo bianco, come se fosse la pagina di un libro che racconta il disprezzo infruttifero. Infine, l’ultimo vestito era una “gabbia”. Con questo abito Chiara ha voluto rappresentare l’idea di liberarsi dagli stereotipi della società che spesso rendono prigionieri.

 

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