l'ignoranza delle directioners

Intervista alla pagina Facebook L’ignoranza delle directioners 

Frank, admin della pagina Facebook L’ignoranza delle directioner, risponde in esclusiva alle domande di KontroKultura.

Domanda – Innanzitutto il nome della pagina: “L’ignoranza delle directioner”. Perché avete deciso di chiamare così la pagina e non qualcosa che andasse contro direttamente agli One Direction, invece che al loro fandom?

Risposta – Essenzialmente perché ci sono molte pagine che hanno come nome “Gli One Direction fanno schifo” e altre cose di questo tipo e non sono proprio il massimo della qualità. Penso che il fondatore (non ne siamo i creatori anche se è stato con l’entrata mia e di a2 che la pagina è diventata “famosa”) volesse creare qualcosa di differente. Certo, le prime immagini erano parecchio immature e miravano soprattutto a prendere in giro la band e di conseguenza a far arrabbiare le orde di directioners (che all’epoca “dominavano” la pagina con i loro insulti e le loro numerose segnalazioni per farla chiudere), ma credo che l’admin avesse in mente già da subito di rendere pubblico al mondo l’ignoranza di certe directioners, anziché insultare gratuitamente gli One Direction.

D – Secondo voi perché questa “ignoranza” che denunciate è riscontrabile soprattutto in questo fandom e non in altri?

R – Principalmente per l’età, che abbiamo capito si aggira intorno ai 12/13 anni. La maggior parte dei fans di questa band sono appunto ragazzine che, prima ancora che dalla “loro” musica, sono state affascinate dal loro aspetto fisico, ragazzine che molto spesso non hanno idea di come funzioni una band o di come si possa giudicare una composizione musicale. Insomma, sono le classiche adolescenti premature che provano a fare le mature e quando cercano di far valere le proprie idee finiscono col fare una brutta figura. Ovviamente non sono tutte così, abbiamo anche molte directioners che ci seguono e ci fanno i complimenti, anche se magari si tratta proprio di critiche agli One Direction. Però per stessa ammissione di quest’ultime, il loro fandom è pieno di ragazzine come quelle descritte prima.

D – Pensate che l’essere directioner (o, meglio, il tipo di directioner che voi criticate) sia una specie di fase naturale che si può riscontrare ad una certa età, oppure è un vero e proprio “difetto”?

R – E’ naturalmente una fase, che può essere più o meno lunga. A volte può anche durare negli anni, però ovviamente a 30 anni non si è più infantili come lo si era a 12.

D – Secondo voi la cultura musicale è un qualcosa che i ragazzi e le ragazze dovrebbero farsi da sole o, visto che si tratta, appunto, di vera e propria cultura, i giovani dovrebbero essere seguiti (ad esempio da genitori e insegnanti di musica) in questo percorso di formazione musicale?

R – Mio padre da piccolo mi faceva sempre ascoltare roba tipo King Crimson, Deep Purple, Emerson Lake & Palmer, Michel Petrucciani. Il risultato fu che per diversi anni schifai la musica. Adesso, dopo un bel po’ di tempo, ascolto esattamente lo stesso genere musicale che da piccolo non riuscivo a farmi piacere. Questo per dire che per me “imporre” una strada musicale da seguire è sbagliato. Non ti lascia libero di scegliere, magari finisci per ottenere l’effetto contrario. Certo, puoi dare consigli, indicare qualche gruppo da ascoltare e cose di questo genere, ma senza cadere nell’imposizione. Se il ragazzo vuole approfondire, lo farà sicuramente. Avere una grande cultura musicale e conoscenza della musica è ovviamente un grande vantaggio, ma se non si è interessati alla musica penso che basti giusto sapere chi sono i Beatles, i Pink Floyd, i Rolling Stones e i Queen.

D – Spesso criticate il fatto che le directioner usino la parola “idoli” riferita agli One Direction. Spiegateci meglio perché ritenete che l’uso di questa parola sia improprio.

R – Io ritengo che la parola “idoli” sia errata in quanto non corrisponde in nessuna maniera a quello che le directioners pensano sia attribuito. Insomma, un idolo può essere una statua d’oro che viene appunto idolatrata da dei pagani e penso che una band sia abbastanza differente da una statua. Per avere la prova che le directioners non hanno idea del significato di questa parola, basta che chiedi ad una di loro “Ma perché sarebbero degli idoli?”. Avrai come risposta “Mi hanno salvato la vita”. E non penso ci sia bisogno di dire che una band non salva le vite, di qualsiasi genere essa sia. Quelli sono i medici e i pompieri.

D – Secondo voi la musica che si ascolta può essere considerata come la manifestazione esteriore di quelli che sono i valori di un persona?

R – Dipende. A volte lo è, altre no, è difficile dirlo. Conosco persone che ascoltano musica dello stesso genere ma hanno dei valori completamente diversi. Però è anche vero che in linea di massima tutte le persone che hanno certi ideali sono orientate verso uno stile musicale più o meno simile e magari ne rifiutano altri. E’ impossibile generalizzare.

D – Ora il contrario della domanda precedente: pensate che il tipo di musica che si ascolta può riflettersi all’interno di una persona e influenzare anche il suo pensiero?

R – Beh, io ascolto gruppi heavy metal che parlano di quanto sia bello distruggere le cose, ubriacarsi e fare festa con Satana ma in realtà io sono molto calmo e timido. Comunque anche qui non è possibile generalizzare, dipende da persona a persona. Però sono abbastanza sicuro che chi ascolta gruppi che hanno veramente qualcosa da dire e da trasmettere, venga influenzato nel modo di pensare. Non voglio dire che se un gruppo dice una cosa allora il fan inizia a pensare che quella determinata cosa sia giusta, però inizia a pensare a come si è giunti ad essa e magari anche a trovare un’alternativa.

D – Se vi trovaste di fronte una directioner che vi chiede di spiegarle perché criticate così il suo fandom, che cosa le rispondereste?

R – Le risponderemmo che, dal momento che esistono gruppi che elogiano le directioners e gli One Direction, non vedo perché non debba esistere un gruppo che invece li critica, ovviamente argomentando dove necessario.

D – Chiariamo una cosa: voi ve la prendete direttamente con le directioner o pensate che siano piuttosto vittima di un “sistema” mirato a vendere prodotti di bassa qualità alle persone meno esperte nel settore e più facilmente malleabili?

R – Sono ovviamente marionette in mano all’industria musicale di adesso. Vengono bombardate da questi prodotti commerciali da ogni parte: TV, radio, internet ecc. E’ quasi comprensibile, dunque, che queste persone meno “colte” musicalmente inizino a pensare che la roba che sentono ogni secondo sia la musica più bella del mondo. Se ci aggiungiamo che queste canzoni sono proprio fatte per piacere a loro, con testi che non parlano altro di ragazze e adolescenza, è normale che se non si ha una cultura musicale più ampia si cada nel baratro del commerciale mirato unicamente a fare soldi.

D – Ora facciamo un piccolo gioco di preveggenza: secondo voi per quanto tempo si sentirà ancora parlare degli One Direction, considerando anche l’addio di Zayn Malik?

R –  Ho saputo che il loro contratto adesso dovrebbe scadere nel 2018. Prima degli ultimi avvenimenti ti avrei risposto che lo avrebbero potuto rinnovare un’ultima volta ma che già nel 2017 avrebbero potuto avere un tremendo calo di fans. Basta confrontare lo scorso tour con quello di quest’anno: l’anno scorso ogni data che veniva annunciata era sold out nel giro di due ore, invece quest’anno in Svezia hanno dovuto annullare una data per “problemi legati alla band”. Ma chi segue i concerti e il mondo della musica in generale sa benissimo che questa è la classica scusa che si dà per non dire “scarsa prevendita”. Per quello che riguarda Zayn, negli ultimi tempi, oltre alla relativa poca prevendita del tour, lui aveva detto che non avrebbe preso parte a due date dell’On the Road Again Tour. Noi avevamo capito subito che Zayn questa volta fosse veramente stufo e volesse mollare e, data la sua rinomata “passione” (ironico) per la sua band, non avremmo dovuto aspettare tanto prima di vederlo fuori. Il 24 marzo, infatti, abbiamo pubblicato uno stato dove chiedevamo quanto sarebbero ancora durati gli One Direction, dati anche i problemi con Zayn. Naturalmente, siamo stati subito attaccati da directioners che dicevano “Non ha abbandonato il tour, tanto meno la band, ha saltato due date e basta, poi tornerà subito con la band”. Poi il 25 marzo Zayn ha ufficialmente lasciato la band. Questo comporterà sicuramente un grossissimo calo di fans già da ora e, nonostante il loro contratto arrivi al 2018 e sia previsto un nuovo album, penso anche che probabilmente già nel 2016 si potrebbe vedere un loro addio. Finora abbiamo avuto ragione su tutto,vediamo se anche in futuro sarà così.

D – Concludiamo allora l’intervista sul tema di Zayn Malik. Cosa pensate della reazione delle numerose directioner che si sono tagliate le vene?

R – Naturalmente tutto quello che sta accendendo è surreale. In primis, ci sono ragazzine e bambine che si stanno tagliando o peggio. Poi, molte directioners stanno dicendo in giro che un numero improponibile di loro coetanee si è suicidato, come se fosse un motivo di vanto. Tutto questo per un cantante che se ne va da una band di ben cinque cantanti. Insomma, nel 1993 Bruce Dickinson ha lasciato gli Iron Maiden, ma non mi sembra di aver sentito qualcosa in merito a suicidi o atti di autolesionismo. Quest’anno, allo stesso Bruce è stato diagnosticato un cancro (cosa direi ben più grave di un abbandono) e non ho visto nessuno tagliarsi per questo. Ora mi dirai “sì ma i fan dei Maiden sono tutti più grandi”. Beh, io ho 17 anni e così molti dei miei amici che li ascoltano. L’età delle directioners non è poi tanto distante dalla nostra. Probabilmente noi non passiamo le giornate su Tumblr o questo genere di siti, per cui non abbiamo tendenze autolesioniste, però penso che sia anche un discorso di mentalità.

La redazione di KontroKultura ringrazia la fanpage L’ignoranza delle directioners e il suo portavoce Frank per questa simpatica intervista!