Mutui: tassi in rialzo, quali opportunità con la surroga?

La Banca Centrale Europea sta attuando anche nel 2023 un’azione di contrasto dell’inflazione, proseguendo la strategia adottata nel 2022. Ciò ha portato l’Istituto guidato da Christine Lagarde ad aumentare nuovamente i tassi di interesse, che dopo l’ultimo incremento dello 0,5% ora oscillano tra il 2,5 e il 3,25%.

Gli aumenti del costo del denaro decisi dalla BCE si riflettono direttamente sui mutui, soprattutto con rincari sull’importo della rata per i mutui a tasso variabile. Questo avviene perché le banche usano l’Euribor come parametro di riferimento per definire i tassi dei mutui variabili, ovvero il tasso interbancario legato all’andamento dei tassi BCE.

Secondo le stime, l’incremento della rate per questo tipo di mutui potrebbe arrivare al 50% considerando il periodo da gennaio 2022 a giugno 2023. Ad ogni modo, sono attesi rincari anche sui nuovi mutui a tasso fisso, infatti sebbene l’IRS (il parametro di riferimento per i mutui a tasso fisso) sia meno sensibile alle variazioni dei tassi BCE, quando le banche pagano di più il denaro tendono a prestarlo ai clienti a condizioni meno favorevoli.

Conviene la surroga del mutuo oggi?

Il 2023 sarà un anno complicato per i mutuatari. Se da un lato i mutui a tasso variabile sono diventati più cari rispetto a quelli a tasso fisso dopo gli ultimi rialzi dei tassi BCE, quando l’Eurotower interromperà la strategia dei rialzi dei tassi la situazione potrebbe di nuovo capovolgersi. Trattandosi di finanziamenti di lungo periodo, dunque, non è facile prendere la decisione giusta.

Una soluzione arriva dalla surroga del mutuo, ossia la possibilità di trasferire il mutuo presso un’altra banca senza pagare nulla per cercare dei mutui con una rata più sostenibile, ad esempio cambiando il tipo di tasso d’interesse.

Per scoprire le proposte più convenienti disponibili sul mercato è possibile affidarsi ad appositi portali di comparazione: per esempio, passando in rassegna le offerte di surroga su Mutui.it è possibile individuare in pochi click e del tutto gratuitamente la soluzione più in linea con le proprie necessità.

Cercare tassi migliori conviene quando gli interessi di un mutuo a tasso variabile sono diventati troppo alti, soprattutto in assenza di un cap, un tetto massimo agli aumenti del tasso d’interesse variabile.

Inoltre, qualora i mutui a tasso variabile dovessero riabbassarsi, è comunque possibile realizzare una nuova surroga e passare nuovamente ai tassi variabili, d’altronde la banca non può opporsi e il trasferimento del mutuo è un’operazione gratuita.

Tuttavia, affinché la surroga sia realmente conveniente la scadenza del mutuo non deve essere troppo vicina. Ciò avviene perché i mutui sono calcolati con l’ammortamento alla francese, quindi la rata rimane costante nel tempo ma cambia la composizione.

In pratica, all’inizio la quota interessi è superiore a quella capitale, dunque la surroga è più vantaggiosa durante i primi anni, in quanto un eventuale risparmio sugli interessi garantisce un beneficio economico significativo.

Meglio un mutuo a tasso fisso o variabile nel 2023?

Anche in caso di surroga del mutuo, la decisione più importante rimane quella tra il tasso fisso o variabile.

Innanzitutto, è importante tenere conto del fatto che le fluttuazioni del mercato sono periodiche e cicliche, perciò una decisione che sembra corretta oggi potrebbe non esserlo tra 6 mesi o 1 anno.

Ad esempio, se i tassi BCE continueranno a salire nel 2023 potrebbero penalizzare la crescita economica, favorendo una contrazione dell’economia e una conseguente recessione. In questo caso, la Banca Centrale Europea sarebbe costretta a ridurre nuovamente i tassi di interesse per sostenere l’economia, causando un ribasso dell’Euribor e la discesa dei tassi variabili dei mutui, quindi questo tipo di soluzione tornerebbe a diventare conveniente rispetto ai mutui a tasso fisso.

Per compiere la scelta corretta bisogna sempre pensare a lungo termine, evitando di prendere decisioni dettate dall’emotività del momento e da una visione di breve periodo. In generale, il mutuo a tasso fisso conviene a chi preferisce la tranquillità di una rata che non cambia, per pianificare meglio i costi del mutuo nel lungo periodo accettando di rinunciare a delle potenziali opportunità di risparmio.

Il tasso variabile conviene a chi desidera seguire l’andamento dei mercati, approfittando dei ribassi per risparmiare sulla rata. La soluzione intermedia è invece un mutuo a tasso variabile con cap, ovvero che quando il tasso di interesse raggiunge una certa soglia diventa automaticamente un tasso fisso.

Infine, è bene ricordare che quando molte persone scelgono un tipo di mutuo i costi cominciano ad aumentare secondo la domanda e l’offerta, un meccanismo che premia chi riesce ad anticipare i cambiamenti di scenario o si mantiene fedele alla sua scelta iniziale.

Sabrina Boni: Sono una ragazza qualsiasi, per hobby scrivo, a volte bene a volte meno bene, a voi il giudizio. Sono per indole abituata a dire ciò che penso, questo a volte mi rende antipatica ad alcuni, ma come si sa la verità a volte fa male....