Selvaggia Lucarelli accusa la Tatangelo di ostentare il proprio corpo

Una foto di dubbio gusto con tette strizzate e gli addominali tirati che forse non erano proprio necessari alla causa, visto che si parla di cancro e non di tartaruga

In una vicenda in cui l’opinione pubblica si sente chiamata a esprimersi sull’inadeguatezza o liceità del messaggio trasmesso dalla LILT attraverso la foto a torso nudo di Anna Tatangelo, nuova testimonial della campagna 2015 per la prevenzione del tumore al seno, anche Selvaggia Lucarelli non si lascia sfuggire l’occasione per dire la propria.

La nota blogger e giornalista de Il Fatto Quotidiano fa eco alle polemiche mosse da diverse categorie di donne, che per dar voce al loro disappunto, hanno persino sottoscritto e inviato una lettera (clicca qui per i dettagli) – che sta riscuotendo numerosi consensi – al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, chiedendo il ritiro immediato della propaganda. E lo fa rincarando i toni e inasprendoli al punto da arrivare ad accusare pubblicamente di esibizionismo l’affascinante cantante ventottenne.

Espressione ammiccante e posa sensuale, inappropriate ai fini benefici di cui si fa promotrice la campagna, sarebbero le colpe di cui si sarebbe macchiata la Tatangelo.

Mi spiace per la Lilt e le sue belle e condivisibili campagne per la prevenzione nella lotta contro i tumori – scrive Selvaggia Lucarelli in un post su Facebook – ma chi ha protestato per questa foto ha mille ragioni. A parte la foto di dubbio gusto con tette strizzate e gli addominali tirati che forse non erano proprio necessari alla causa, visto che si parla di cancro e non di tartaruga.”

La Lucarelli, inoltre, individua nella scelta di una testimonial che si è affidata alla chirurgia estetica per rifarsi il seno una mancanza di delicatezza nei confronti di chi ha dovuto o dovrà sottoporsi allo stesso intervento per ragioni di salute: “Mi permetto solo di aggiungere un’altra cosa. Se hai le tette rifatte per ragioni puramente estetiche, forse non sei la persona più adatta a sostenere la causa e la sensibilità di donne che le tette se le sono dovute ricostruire perché asportate. Questo non vuol dire che chi è rifatta non possa partecipare alla causa o che abbia fatto qualcosa di male, ci mancherebbe, ma forse, per una ragione di buon gusto e opportunità, come testimonial è più adatta un’altra donna. Un’altra storia. Un altro messaggio. Tutto qui.

Se vuoi saperne di più sulla polemica contro la campagna della LILT leggi qui