Korg Ampworks

Korg Ampworks

Molteplici sono ormai i prodotti disponibili nel settore della modellazione fisica.
Finalmente accettati da una vasta fascia di pubblico di ogni livello e genere musicale di appartenenza, fanno spesso capolino in studio, dal vivo o collegati al PC di casa.
Korg propone due modelli per chitarra e per basso di dimensioni e ingombro ridottissimi, alimentati a batterie, concepiti per studiare in casa, suonare alle prove, dal vivo o durante una vacanza o un viaggio.
Vediamo il modello Ampworks per chitarra.
Vedere un Ampwork al lavoro fa quasi tenerezza: sull’argentea superficie superiore di una piccolissima scatolina di circa 15x8x5 centimetri, realizzata in materiale plastico di colore blu metallizzato, sono disposte tre grandi manopole cromate, quattro pulsantini con relative spie led e sei piccoli pomelli grigi satinati, ognuno dei quali indicizzato.

Questo è quanto risulta visibile a una prima occhiata e sminuirebbe il prodotto, se non tenessimo conto del fatto che la tecnologia di physical modeling REMS (Resonant strutture and Electronic circuit Modeling System), della quale Korg è proprietaria, si basa ovviamente sul software e non necessita dunque di hardware voluminoso.
Infatti in questo piccolo “microbo” sono contenute le simulazioni software di ben 11 differenti amplificatori, tra nomi storici e non, di altrettanti tipi di diffusori acustici, nonché di ben nove stomp box dai nomi blasonati. Certamente, alcune funzioni di programmazione sono semplificate, le connessioni sono ridotte di numero e così anche la capacità di memorizzazione, ma l’obbiettivo primario dell’apparecchio è quello di diventare un compagno di viaggio del chitarrista, senza troppe pretese, ma efficace, immediato e funzionale.
Qualità a costi contenuti.
Semplificare non vuol dire sempre sacrificare la qualità del suono.

Nel campo delle macchine basate sul software questo è un parametro molto importante, in quanto la dotazione di funzioni ausiliarie può essere ridotta senza necessariamente optare per uno scadimento della qualità in termini di prestazioni sonore vere e proprie.
Sembra essere proprio questo il ragionamento seguito dai programmatori di Ampworks.
Rispetto ad altre macchine concorrenti, questo piccolo genio non pare voler competere in termini di funzioni.
Non troviamo infatti interfacce per collegarlo al computer, editor software, prese MIDI e quant’altro.
Non vi sono possibilità di controllo remoto, se non una semplice presa di connessione per un bypass a pedale: tutto è concentrato sulla prestazione pura e semplice di simulatore di amplificatore.
Il pannello superiore è occupato da tre grandi manopole cromate che si spostano a step e si incaricano di selezionare i modelli di amplificatore (Amp Type), i modelli di diffusore (Cabinet) e gli effetti (Effect).