Premio Oscar 2016: Ennio Morricone a caccia dell’ambito premio

Dopo il trionfo ai Golden Globe, il compositore di The Hateful Eight romano punta alla statuetta d'oro.

“He is my favorite composer”. Queste sono state le parole con cui Quentin Tarantino ha ritirato il Golden Globe assegnato ad Ennio Morricone per la miglior colonna sonora del suo nuovo film The Hateful Eight.

Una carriera in perenne ascesa, quindi, quella del compositore italiano, che il regista durante il discorso di premiazione ha equiparato a Mozart, Beethoven e Schubert.

Morricone, insensibile all’età che avanza, è sempre attivo nel cinema, e quasi ogni anno riceve innumerevoli riconoscimenti; tra i più recenti un David di Donatello per La Miglior Offerta (2013). Nel corso degli anni non sono mancate nemmeno le nomination agli Oscar, da I Giorni del Cielo (1979) a Malèna (2001), passando per Mission (1987) e Gli Intoccabili (1988).

La via che potrebbe portare al meritatissimo premio da sempre negato al compositore romano non è stata semplice. Tutto si deve alla tenacia di Tarantino e ad un corteggiamento iniziato da anni, che finora non aveva ancora portato alla sospirata collaborazione con Morricone. In compenso il regista non ha lesinato a riempire con tributi ai leggendari motivi del Maestro le colonne sonore dei suoi film, tra cui Kill Bill Vol. 1. Bastardi senza Gloria sembrava essere la volta buona, ma il progetto sfumò in quanto Morricone era già impegnato con Baarìa di Giuseppe Tornatore. Sempre Tornatore rischiava di essere la causa del mancato sodalizio tra Tarantino e il suo compositore preferito, in questo caso per La Corrispondenza (uscito il 14 gennaio).

A quanto pare, però, il sogno di avere il Maestro a dirigere la colonna sonora del suo film si è realizzato, e i risultati non hanno tardato ad arrivare. Oltre al Golden Globe per la miglior colonna sonora, Morricone si è aggiudicato il premio della critica nella stessa categoria ai Critics’ Choice Movie Awards. Tutto sembra predisporsi in suo favore per la serata al Dolby Theatre del 28 febbraio, la data di consegna degli Oscar. Sarebbe il coronamento perfetto, il degno riconoscimento per un grande artista italiano, instancabile nonostante gli 87 anni, che mostra un’insaziabile voglia di lavorare sempre di più e sempre meglio, come aveva lui stesso affermato quando ha ritirato nel 2007 l’Oscar alla carriera, che ha rappresentato “non un punto di arrivo, ma un punto di partenza”.
Un’incredibile umiltà per un musicista che può vantare più di 500 composizioni tra cinema e televisione. Nonostante le infinite opere compiute, tuttavia, si tende spesso a ricordare soprattutto il suo inestimabile contributo nei western di Sergio Leone, tanto che spesso passa in secondo piano la natura estremamente versatile della sua musica, che spazia con nonchalance tra molti generi, dalla classica alla contemporanea, rendendolo un modello da ammirare per tutti i musicisti. Numerosissimi, infatti, sono i tributi che gli vengono fatti tuttora da band internazionali come i Metallica, che da 30 anni fanno infiammare il pubblico con l’indimenticabile brano L’estasi dell’oro (da Il buono, il brutto, il cattivo) in apertura dei loro concerti, per non parlare dei Ramones, Bruce Springsteen e dei molteplici richiami nel mondo del cinema. Primo fra tutti, naturalmente, Quentin Tarantino.

Ma per ora, in attesa del premio più ambìto, non resta che godersi l’album di The Hateful Eight (uscito il 18 dicembre), contenente la colonna sonora dell’intero film, e augurarsi che, a prescindere dalla statuetta dorata in mano, il Maestro continui a deliziare il suo pubblico in concerti e film per molti anni ancora.