Chernobyl: aree fantasma 30 anni dopo il disastro

Il disastro di Chernobyl e la città fantasma di Pripyat

Accadeva 30 anni fa alla centrale nucleare di Chernobyl. Esattamente l’anniversario del trentennio cadrà il 29 aprile 2016 e oggi molta gente si chiede come sia la situazione, cosa accade adesso intorno alle aree colpite dalla sciagura nucleare. Intanto c’è da fare la premessa importante che riguarda la radioattività, ovvero che il livello di radiazioni presente all’interno della struttura è talmente elevato da uccidere un uomo in pochi minuti e questo rende molto difficile operare sul reattore.

Al momento è in fase di costruzione (con termine dei lavori previsto per il 2017) una struttura alta ben 110 metri e larga 257 metri a forma di arco. Insieme alla messa a punto di due pareti a chiusura di entrambi i lati, tale opera andrà a chiudere il reattore impedendo alle radiazioni di fuoriuscire. La struttura è garantita non più di 100 anni, al termine dei quali si dovrà procedere con una nuova protezione. Come sono le aree vicine? La “cartolina” emblema di quanto accaduto è senza dubbio la città-lavoro di Pripyat. Creata appositamente per dare una casa alle moltissime persone che lavoravano all’interno della centrale, divenne ben presto la città con più benessere dell’intera Russia, tanto che in breve tempo si popolò anche di persone non appartenenti all’area lavorativa della centrale nucleare. Al momento del disastro vi risiedevano oltre 50000 abitanti e la zona era divenuta una vera e propria “piccola metropoli”, contando al suo interno ben due ospedali, due hotel, vari ristoranti, bar e le attività più disparate.

La tragedia del 29 aprile 1986 segnerà la fine di tutto per quelle persone che in meno di un giorno si ritrovarono senza più casa, speranza e gioia. Adesso la città si presenta come un insieme di palazzi vuoti, silenziosi e “scheletrici”, dove il silenzio è l’unico rumore che si può udire. Ad oggi, nonostante sia divenuta tour per il “turismo del dolore”, rimane una tra le zone circostanti al disastro (area che arriva fino a oltre 30 km di raggio) dove è ancora vietato vivere perché altamente esposto a radioattività. Pripyat rimane un esempio indimenticabile e il principale elemento identificativo di cosa è significato il disastro di Chernobyl; per capire non serve studiare gli avvenimenti del reattore, ma leggere e documentarsi su come fosse la vita a Pripyat prima del disastro, e poi riguardare come si presenta oggi attraverso i video.