Mondo Mamme: Gravidanza, alcune risposte

Nei lunghi 9 mesi ci si pone tanti dubbie e tante domande, ecco perchè abbiamo deciso di selezionare alcune domande da parte vostra e le risposte di esperti.

– Sono ancora al primo trimestre ma già i seni mi fanno tanto male e sono gonfi. E’ normale? Grazie Giovanna

Seno gonfio e capezzoli tesi sono i primissimi segnali della gravidanza. E’ una sensazione molto comune tra le donne incinte. Dopo circa tre settimane dal concepimento i capezzoli cominceranno a diventare più tesi, il seno si gonfia e la sensazione molto simile a quella che precede solitamente il ciclo mestruale. Ciò è dovuto ad un ondata di estrogeno e progesterone e dal maggior afflusso di sangue verso i seni, per prepararli all’allattamento. Spesso il seno appare anche gonfio e assomiglierà sempre di più ad una cartina geografica: le vene saranno molto evidenti e l’areola comincerà ad assumere una colorazione scura. Anche le dimensioni cambiano notevolmente; verso la fine della gravidanza potresti aver bisogno di un reggiseno di 2/3 taglie più grande rispetto a prima. Per garantirti il giusto sostegno, acquista dei buoni reggiseni per gestanti. Devi evitare quelli con il ferretto, per non comprimere i dotti mammari; e se i seni la notte ti fanno male, indossa un reggiseno morbido, che ti dia un sostegno.

– Soffro di emicrania, ma voglio evitare gli antidolorifici ora che sono incinta. Cos’altro posso fare per stare meglio? Grazie Marta

In genere la gravidanza rappresenta un periodo tranquillo per le donne che soffrono di emicrania. Spesso, infatti , la situazione migliora per il merito degli estrogeni c’è però un 30% di donne che continuano a soffrirne anche nei mesi d’attesa. Ecco in tal caso le strategie migliori per combatterla: mettiti a risposo, sdraiata e soprattutto al buio, cercando di rilassarti. Cerca di condurre una vita con ritmi meno pressanti: stress e stanchezza sono fattori scatenanti la cefalea. Occhio a certi cibi. Ci sono alcuni alimenti che, in persone predisposte, possono provocare episodi acuti: se quando mangi formaggi stagionati, crostacei o nocciole, ti viene mal di testa, evitali. Le terapie non farmacologiche sono: il biofeedback, è una tecnica di rilassamento effettuata in alcuni centri specializzati per la cura di cefalea, che con l’ausilio di un apposita apparecchiatura insegna a rilassarsi. Anche l’ago puntura è utile per prevenire e trattare l’emicrania.

– Vado al lavoro in macchina, ma diventa sempre più difficoltoso con la cintura di sicurezza, man mano che m’ingrosso. Devo usarla? Grazie Simona

Innanzitutto la gravidanza non può costituire un valido motivo di “esonero automatico” dall’obbligo di uso della cintura di sicurezza. L’articolo 172 del codice della strada riserva l’esonero solo nei casi di ” condizioni di rischio particolari conseguenti all’uso delle cinture di sicurezza” , certificate dal ginecologo curante, che viene così ad assumersi la responsabilità del’esonero stesso. Alcune donne temono che la cintura possa far male al bimbo in caso d’incidente ma non è così. Il bambino è ben protetto dall’utero e se dovesse avere un incidente mentre non hai la cintura di sicurezza agganciata, per te, le conseguenze potrebbero essere gravi. Fondamentale è il loro corretto uso. Più basso del pancione, mai sopra. La migliore protezione è offerta quando la cintura è indossata con la parte orizzontale che passa sotto la pancia e la parte trasversale che parte dalla spalla e passa attraverso il petto, in mezzo al seno. A tal proposito è consigliabile l’utilizzo di cinture di sicurezza a tre punti. Per risultare più confortevole la cintura può essere regolata in modo che il meccanismo di blocco non scatti senza motivo. In questo modo non si corre il rischio che l’area relativa all’utero ed al feto sia compressa; allo stesso tempo, si evita che, in caso di incidente, l’addome sia violentemente proiettato contro il volante.

– Ho sentito dire che il feto, quando sente dolore o è stressato, potrebbe piangere. Sarà vero? Grazie Susanna

Quando il bambino si trova nel ventre materno è circondato dall’acqua e comincia a respirare solo dopo la nascita, ciò significa che non piange in modo convenzionale e di certo non emette suoni ne versa lacrime. Le ricerche suggeriscono che il bambino possa sentire dolore prima del parto, ma è difficile capire la sua entità. Sebbene ci siano prove limitate, quasi sicuramente un urto forte alla pancia può causargli disagio. Oppure, se la mamma sta male, il bambino potrebbe risentire lo stress. Tieni, però, conto anche dell’epoca gestazione.