Vasco Rossi spiega il suo “mondo migliore”

Vasco Rossi Un mondo migliore
Estratto del videoclip di Vasco Rossi "Un mondo migliore"

Il 14 ottobre Vasco Rossi ha pubblicato il singolo “Un mondo migliore“, preambolo di una raccolta celebrativa dei suoi quarant’anni di carriera, in uscita l’11 novembre che si intitolerà “Vasco Non Stop”, che, oltre ai grandi successi conterrà altri tre inediti.

Il testo della canzone

Un mondo migliore presenta un testo profondo che analizza le paure, i timori, le illusioni e le speranze dell’essere umano. La speranza che possa esistere una nuova situazione in cui rinascere, definita appunto “mondo migliore”. Esso rappresenta un radicale cambiamento, un punto di rottura col passato che non è sempre facile da raggiungere. Per arrivarci, infatti, bisogna lasciarsi tutto alle spalle, compresa una certa dose di malinconia. Non è sempre facile essere pronti a tutto ciò. Per molti questo “mondo migliore” rappresenta una nuova vita, un nuovo inizio, mentre per molti rappresenta l’aldilà. Sotto questo aspetto, infatti, il testo è piuttosto ambiguo e lascia abbastanza spazio alla soggettività dell’ascoltatore. Ieri, però, con un post sulla sua pagina Facebook è stato lo stesso Vasco a chiarire, fornendo una sua spiegazione del testo.

La spiegazione di Vasco

Ecco quali sono state le parole del rocker:

Un Mondo migliore

E’ una canzone di speranza: noi dobbiamo per forza credere in un mondo migliore, non possiamo rassegnarci, noi vogliamo crederci e vogliamo anche costruircelo..il mondo migliore.

Lo spunto per il testo mi è venuto con la malinconia che mi è scesa addosso una sera, prima di partire per Los Angeles. Non ne avevo più voglia improvvisamente. Come al solito il dualismo che non mi dà pace: da una parte la voglia di muovermi, l’ignoto m’incuriosisce e mi sfida. All’opposto quel dannato bisogno delle.. abitudini di tutta una stagione. E dire che ero contento di partire, è un posto dove potrei anche trasferirmi pensavo. Ma “quella” noia, dalla quale devo fuggire, ce l’ho dentro e non c’è niente da fare.

In volo, poi, la canzone ha preso altre strade. Dalla difficoltà di adattamento, non è facile lasciarsi tutto alle spalle e cominciare daccapo in un altro posto, un’altra situazione. Al cambiamento che è necessario per la ricostruzione. E, last but not least, quel che più conta: la scelta di essere libero. A costo di qualche rimpianto.