Tv, ma non solo: a sorpresa, l’Italia sta abbandonando il vecchio modello di visione di film e video, con il televisore che – pur mantenendo ancora la leadership nelle preferenze degli utenti – perde terreno rispetto ai new media come smartphone e tablet grazie ai film online. Siamo nell’epoca del digitale, insomma, a tutti gli effetti.
Italiani, popolo di appassionati di video e film, per lo più a casa, ma non solo davanti al televisore. Grazie alle nuove tecnologie, infatti, sono cambiate anche le abitudini di consumo nel nostro Paese, che oggi comprendono anche una importante quota destinata a streaming, serie tv, video on demand e così via.
Gli italiani e i video. A fare il punto sulla situazione italiana è l’ultimo report “Tv and Media Report 2016” realizzato da ConsumerLab di Ericsson, da cui si evince in sintesi che nello Stivale cresce l’interesse verso i contenuti in streaming on demand e si riduce il gap dei new media con la tv tradizionale (soprattutto tra i Millennials, gli under 35); in dettaglio, ci sono almeno 26 milioni di persone che hanno una connessione a banda larga a casa e che la sfruttano anche per guardare la tv almeno una volta a settimana, mentre la quasi totalità dei ragazzi tra 16 e 19 anni utilizza solo lo smartphone.
Sempre più online. In questo particolare focus viene anche rivelato che la spesa media mensile della famiglia italiana per i servizi video e tv è di 93 euro, necessari innanzitutto a pagare la quota per l’abbonamento internet (27 euro di media) e per gli eventuali canoni dei servizi dedicati al cinema, con punte di 125 euro al mese in alcune parti del Paese. Ma è soprattutto la possibilità di visualizzare contenuti on demand che si sta facendo strada, risultando uno dei servizi più apprezzati in assoluto, soprattutto per l’assenza di pubblicità e per la possibilità di disporre dei contenuti ovunque ci si trovi.
Streaming o on demand, anche in mobile. Un fattore, quest’ultimo, che trova conferma anche nella diffusione della copertura 4G in Italia, che ormai ha raggiunto quasi il 90% delle nostre famiglie, ben al di sopra della media europea. Inoltre, nello stesso rapporto I-Com si rivela che gli italiani che fruiscono di un’offerta di servizi streaming online sono più di un terzo (36%), che in genere impiegano 2 o 3 device. Se a inizio 2016 gli utenti erano 700 mila, per I-Com già ora, a fine anno, gli abbonati a una piattaforma di servizi video on demand hanno superato i 2 milioni, portando i ricavi del comparto ad attestarsi su una cifra compresa tra i 50 e i 95 milioni di euro.
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