Se durante i gloriosi anni Ottanta, nessun alimento poteva essere servito ai commensali se non era stato precedentemente “adagiato” su un letto di verde rucola, i primi anni del nuovo secolo ci stanno imponendo la radice di zenzero come ingrediente essenziale e irrinunciabile di ogni ricetta.
Originario dell’Estremo Oriente e coltivato prevalentemente nella fascia tropicale e subtropicale del continente asiatico, lo zenzero appartiene, come il cardamomo, alla famiglia delle Zingiberaceae.
Oltre che in cucina, lo zenzero trova largo impiego in campo erboristico: grazie alle numerose proprietà curative, può lenire disturbi digestivi (in alcuni casi, si è rivelato utile anche contro la nausea provocata dalla chemioterapia) ma anche donare sollievo al raffreddore.
Della pianta si utilizza essenzialmente la radice: fresca, viene grattuggiata o affettata sottilmente per aromatizzare gli alimenti ma in commercio la si può reperire già essicata e polverizzata.
Il sapore leggermente piccante e il prufumo intenso arricchiscono molti piatti delle cucine tailandese e vietnamita, soprattutto zuppe e salse, ma trova largo impiego in pasticceria: celeberrimi i biscotti natalizi della tradizione anglosassone, i “gingerbread”.
La composta di zenzero può accompagnare piatti di carne o di formaggi, ma con l’aggiunta di agrumi e zucchero si trasforma in un’ottima base per crostate e torte.
Ottimi, inoltre, i bastoncini di zenzero candito.